Attualità, 20/2011, 15/11/2011, pag. 698
Brasile - Chiesa cattolica: la tentazione di isolarsi. Intervista a O.J. Beozzo
Prete della diocesi di Lins, nello stato di São Paulo, teologo della liberazione e consulente delle comunità ecclesiali di base (CEB), p. José Oscar Beozzo coordina il Centro ecumenico di servizio all’evangelizzazione ed educazione popolare di São Paulo, insegna Storia dell’evangelizzazione in America Latina e nei Caraibi nel corso postlaurea in Missiologia dell’Istituto teo logico di São Paulo ed è membro della Commissione per lo studio della storia della Chiesa in America Latina e nei Caraibi. – Qual è la situazione della Chiesa brasiliana? «La Chiesa brasiliana è nella realtà molto grande e complessa. Sono 270 diocesi, da quella dello Xingu, che è vasta 72.000 km2, ha una popolazione scarsa, ma formata da vari popoli indigeni, all’arcidiocesi di São Paulo, che conta 9 milioni di abitanti e un centro urbano pieno di banche, università e centri di ricerca. Inoltre aree come l’Amazzonia erano marginali nella vita della Chiesa brasiliana, mentre oggi vescovi coraggiosi, da dom Erwin Krautler, dello Xingu, a dom Edson Tasquetto, di São Gabriel da Cachoeira, l’hanno costretta a confrontarsi con nuovi problemi, come la costruzione delle grandi dighe per la produzione di energia idroelettrica ...».
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