Attualità, 14/2011, 15/07/2011, pag. 483
USA - 35 anni dopo: L’American Catholic Council
Nel 1976 il Cobo Center di Detroit ospitò «Call to action», il grande congresso di 1.350 delegati delle diocesi statunitensi (tra cui oltre 100 vescovi) convocato dalla Conferenza nazionale dei vescovi cattolici (nel quadro delle celebrazioni del bicentenario dell’indipendenza degli Stati Uniti e al termine di un’inedita consultazione che nei due anni precedenti aveva coinvolto 800.000 persone), sotto gli auspici dell’arcivescovo locale di allora, il card. John Daerden, per fare il punto sul primo decennio di applicazione del Vaticano II, in particolare sulla scia del Sinodo dei vescovi sulla «Giustizia nel mondo» tenutosi nel 1971. Alla fine di tre giorni d’intenso dibattito, l’assemblea dichiarò che la Chiesa doveva contrastare il razzismo, il sessismo, il militarismo e la povertà della società moderna e per farlo in modo credibile doveva rivedere le proprie posizioni su questioni come l’obbligo del celibato per i preti, l’accesso al ministero ordinato riservato ai maschi, il rifiuto dei metodi contraccettivi artificiali e la condanna dell’omosessualità, coinvolgendo tutte le componenti ecclesiali nelle decisioni più importanti.
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