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Attualità

Attualità, 12/2011

Politica in Italia - Dopo i referendum: Per chi suona la campana?

G. Brunelli
Ha ragione Calderoli. Se il voto amministrativo era stata una sberla per il centrodestra nel suo insieme, il referendum ha replicato la sberla. Le ragioni di Calderoli forse si fermano qui, alla forma intuitiva della sberla ricevuta. A giudicare da come la Lega vi ha reagito. Ma andiamo con ordine…
Disponibile per tutti

Germania - Chiesa: nova et vetera. Intervista al card. Karl Lehmann

G. Caronello

Un vescovo che ha fatto della fiducia una dimensione chiave della propria pastorale festeggia oggi il suo settantacinquesimo compleanno confrontandosi con una delle più gravi crisi di fiducia a cui è esposta la Chiesa cattolica. Eminenza, qual è la sua prima reazione? «La crisi di fiducia emersa di recente anche a livello europeo è un processo latente da tempo. Forse le analisi di settore l’hanno ignorato; sussiste, a quanto pare, una difficoltà a comprendere il dato elementare che vi è alla base: nella situazione attuale convergono sviluppi che sono in atto da anni. La “Chiesa di popolo” com’è esistita sinora sta cambiando e acquista nuove dimensioni. La fede si presenta sempre più come una realtà basata sulla decisione del singolo. Alcune delle difficoltà sono dovute al fatto che si sono sgretolati gli ambienti religiosi e culturali entro cui è stato possibile vivere sinora la propria fede. È un processo che tocca sia noi cattolici sia i protestanti. In tal senso la crisi di fiducia è una crisi di fede».

Chiesa cattolica - Pedofilia: Verso la guarigione

M.E. Gandolfi
La fine del primo semestre del 2011 verrà anche ricordata per il nutrito gruppo di iniziative che la Chiesa cattolica a vario livello sta intraprendendo per contrastare il fenomeno delle violenze sessuali su minori a opera di propri membri e per uniformare il più rapidamente possibile la propria risposta a ogni livello. Dopo la pubblicazione delle linee guida da parte della Congregazione per la dottrina della fede (Regno-att. 10,2011,299; Regno-doc. 11,2011,333) rivolte alle conferenze episcopali di tutto il mondo lo scorso 16 maggio, a fine mese (30 maggio-3 giugno) si è tenuta a Roma la Conferenza anglofona sulla salvaguardia dei bambini, dei giovani e degli adulti vulnerabili, dove le esperienze di più lunga data di Stati Uniti, Inghilterra e Irlanda sono state presentate e condivise anche con quei paesi che non hanno ancora preso coscienza del fenomeno anche come invito a promuovere nel proprio contesto sociale un ampio cambiamento di mentalità.

Francia - Bioetica-staminali: Regolare la ricerca

M. Bernardoni
La scelta è fatta. Con la conferma dell’interdizione – seppure in regime di deroga – alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, il progetto di revisione della legge sulla bioetica si chiarisce nelle sue linee essenziali. L’8 giugno, con voto definitivo in seconda lettura, il senato ha bocciato l’emendamento favorevole a una «ricerca regolata » sulle cellule provenienti da embrioni che era stato approvato ad aprile in sede di prima lettura.

Portogallo - Elezioni: Vento da destra

F. Strazzari
Era previsto che Pedro Passos Coelho fosse eletto primo ministro. Il centro-destra ritorna a prendere le redini del paese in un momento difficile per la nazione, che deve fare i conti con la gravissima crisi economica e la gestione del prestito di 78 miliardi di euro concesso dalla Unione Europea. Esce di scena José Socrates, che ha detto di non voler ricoprire neppure la carica di segretario generale del Partito socialista.

CEI - LXIII Assemblea: l'annuncio cristiano. Il primo sviluppo degli Orientamenti sull'educare

G. Brunelli
La LXIII Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (Roma, 23-27 maggio) ha presentato tratti ordinari. Nessun argomento particolarmente delicato all’ordine del giorno, nessuna decisione strutturale da prendere. Ma un insieme di questioni che ne ritmano la vita. A cominciare dalle relazioni con il paese nel suo 150° anniversario dell’unità.

Padova-CEI - Fondazione Lanza: Custodi del creato

S. Morandini
Erano quasi 150 i partecipanti al convegno «Per una Chiesa custode del creato», promosso dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro (UNPSL) della Conferenza episcopale italiana (CEI) col supporto del Servizio nazionale per il progetto culturale e ospitato a Padova il 10 giugno 2011 dalla splendida Aula magna della Facoltà teologica del Triveneto (FTTR). L’evento concludeva un ciclo biennale di seminari di studio sul rapporto tra teologia della creazione, etica ambientale e pastorale del creato, che chi scrive ha avuto il piacere di coordinare.

Modena: La Funeral home

L. Prezzi
Il 29 giugno ha aperto a Modena la più grande struttura funeraria che la tradizione anglosassone chiama Funeral home, un luogo dove gestire l’intero processo del morire: dalla gestione del corpo una volta accertata la morte, all’esposizione nella camera ardente, al luogo della cerimonia funebre, all’eventuale pasto in comune dei parenti, fino al funerale vero e proprio e alla costruzione della tomba o alla collocazione delle ceneri nell’apposito colombaio. E quasi negli stessi giorni, il 24 giugno, mons. Antonio Lanfranchi, vescovo della città, ha reso nota una istruzione sul comportamento del clero e delle comunità parrocchiali in ordine ai riti funebri. Descrivere tale struttura di commiato fa comprendere le indicazioni normative del vescovo.

Italia - Immigrati: lavoro e integrazione. IV Rapporto curato da INPS, Caritas italiana e Migrantes

M.P. Nanni
I dati raccolti negli archivi previdenziali, relativi ai lavoratori assicurati presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), permettono di inquadrare in modo organico l’andamento del mercato occupazionale italiano e, grazie al dettaglio sulle origini nazionali, di delineare il ruolo che al suo interno gioca la componente di origine immigrata, consentendo – di riflesso – di valutare anche l’impatto dei migranti come utenti del sistema della previdenza sociale: informazioni preziose per ricondurre le percezioni comuni ai «dati» di fatto e, quindi, focalizzare i nodi problematici da sciogliere e le virtuosità da valorizzare. Perché il dato si carichi di senso e restituisca una fotografia dei fenomeni in atto che vada oltre il mero inquadramento quantitativo però è ne cessario che questo sia calato nel contesto sociale, giuridico ed economico del paese e quindi letto nel quadro delle molteplici trasformazioni che attraversano le nostre società in parallelo e in conseguenza al crescente inserimento di cittadini stranieri. Proprio per amplificare la valenza informativa degli archivi previdenziali, l’INPS si avvale della collaborazione ormai continuativa del Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes: l’ultimo frutto di questa collaborazione è il IV Rapporto sui lavoratori di origine immigrata negli archivi dell’INPS (IDOS, Roma 2011).

Italia - Dialogo tra le fedi: l'incontro quotidiano. Intervista a don Gino Battaglia

D. Sala
La convivenza di diverse confessioni cristiane e religioni in Italia, soprattutto per effetto dell’immigrazione degli ultimi vent’anni, è ormai un’esperienza quotidiana con cui da tempo hanno cominciato a confrontarsi Chiese locali e comunità parrocchiali. Dei quattro milioni di immigrati presenti in Italia, il 33% è costituito da musulmani (1.300.000), il 28% da cristiani ortodossi (1.100.000). L’attuale fase della presenza di confessioni e religioni diverse è caratterizzata dalla stabilizzazione e dall’istituzionalizzazione, che stimola anche la Chiesa cattolica ai suoi vari livelli a un’elaborazione concettuale, alla ricerca di luoghi di dialogo, a una riflessione sulla condivisione degli spazi istituzionali e sulla partecipazione possibile nella costruzione della convivenza civile. Ne abbiamo parlato con don Gino Battaglia, direttore dell’Ufficio della Conferenza episcopale italiana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.

Comitato per l'islam italiano Moschee, imam, matrimoni

D. Sala
Sono due i pareri che il Comitato per l’islam italiano ha approvato in questa prima parte dell’anno, e riguardano due questioni di rilievo nella presenza e nell’integrazione musulmana in Italia: i luoghi (27 gennaio) e i ministri di culto (31 maggio). In precedenza era uscito un parere sui veli islamici (luglio 2010), e dunque in poco più di un anno di vita il Comitato ha espresso il proprio parere su tutti i temi citati a titolo d’esempio dal ministro Maroni all’atto della presentazione del nuovo organismo.

Ecumenismo - CEC: la pace giusta. A Kingston la Convocazione ecumenica per la pace

T. Gill
Pace nelle comunità, pace con la terra, pace nel mercato globale e pace tra i popoli sono stati i temi principali della Convocazione ecumenica internazionale sulla pace (IEPC), che ha mobilitato un migliaio di partecipanti da più di 100 paesi. Riuniti nel campus dell’Università delle Indie occidentali, a Mona nei pressi di Kingston (Giamaica) dal 17 al 25 maggio 2011, attivisti sociali e capi di Chiese si sono impegnati a rafforzare le reti mondiali di comunicazione e cooperazione per la pace, celebrando i frutti dell’iniziativa ecumenica denominata «Decennio per sconfiggere la violenza (2001-2010): le Chiese alla ricerca di riconciliazione e di pace».

Europa - Ex Iugoslavia: fiori alla memoria. Impressioni di viaggio e considerazioni storiche

E. Pirazzoli
rent’anni fa la Iugoslavia era una delle mete più comuni per le vacanze di noi italiani. Trent’anni fa la Iugoslavia era anche, per almeno un terzo degli italiani, un modello possibile di comunismo, non allineato all’URSS, mobile, moderno, indipendente e adeguato al paese. Negli anni Ottanta, alla morte di Tito, la situazione inizia a cambiare a livello economico e politico. Ma non le spiagge, non le montagne. Nel 1984 una delle sue città, Sarajevo, viene scelta come sede dei XIV Giochi olimpici invernali, attorno al monte Igman. Una scelta che stupisce, dato che la partecipazione nazionale iugoslava alle olimpiadi non era mai stata particolarmente rilevante. Poi, vent’anni fa, la Iugoslavia esplode. Negli anni Novanta noi, a pochi chilometri di distanza, sentivamo al telegiornale che quelle che erano state le mete delle vacanze erano ora luoghi di assedio, battaglie, massacri compiuti da cecchini contro la popolazione inerme, stupri etnici, fosse comuni. La Repubblica socialista federale non aveva retto. Pulsioni nazionaliste, differenze religiose, ma soprattutto motivi economici e particolarismi leaderistici avevano generato un guerra fratricida: tra fratelli che si sentivano costretti a vivere insieme, ma che pure lo avevano fatto per lungo tempo, intrecciandosi, sposandosi, stemperando le appartenenze identitarie (e familiari) soprattutto nei crogiuoli delle città multietniche.

Mondo arabo - Siria: qui si può reprimere? Il rischio di far esplodere la pace religiosa

G. Bernardelli
Da più di tre mesi, ormai, l’onda della cosiddetta «primavera araba» ha toccato anche la Siria. E – dopo essere rimasta in un primo tempo sullo sfondo, complice anche la chiusura ermetica delle frontiere per i giornalisti – nelle ultime settimane la durissima repressione messa in atto dall’esercito di Bashar al-Assad nel Nord del paese ha portato i riflettori del mondo a concentrarsi su quanto sta succedendo intorno a Damasco. Con il corollario di una domanda scomoda: come mai la comunità internazionale sembra molto meno sensibile alle centinaia di morti di questo dramma rispetto a quanto accaduto per la Libia?

Santa Sede - Medio Oriente: Le fedi insieme

M.E. Gandolfi
Ricevendo il 9 giugno il nuovo ambasciatore siriano presso la Santa Sede, Hussan Edin Aala, Benedetto XVI ha usato due concetti che formano il doppio binario sul quale la Santa Sede intende procedere nella crisi mediorientale e segnatamente in Siria: una soluzione globale e il dialogo con l’islam. Le aspirazioni legittime che sono state alla base della cosiddetta «primavera araba» potrebbero infatti rapidamente venire bloccate se l’intolleranza di matrice religiosa prevarrà.

America Latina - Chiese: il futuro è adesso. A colloquio con gli studiosi Strotmann e Guadalupe

F. Strazzari
Il teologo e sociologo mons. Norberto Strotmann, vescovo di Chosica, alle porte di Lima, non ha dubbi: «Il futuro della cattolicità in America Latina si gioca nei prossimi anni». Nel settembre del 2008 è stato pubblicato un suo saggio dal titolo La Iglesia después de «Aparecida ». Cifras y proyecciones, scritto in collaborazione col sociologo José Luis Pérez Guadalupe. I due studiosi, che incontro nell’episcopio di Chosica, muovono da una costatazione: «Se dopo la Conferenza di Aparecida (2007) pensiamo che nella nostra Chiesa cattolica tutto stia andando al meglio, se crediamo che i problemi vengano solo dall’esterno e che siano sufficienti alcune raccomandazioni pastorali e pochi cambiamenti superficiali per arrivare ai nostri fedeli, stiamo perdendo una grande opportunità per analizzare e pensare criticamente le grandi sfide che la Chiesa latinoamericana dovrà affrontare nei prossimi anni».

Perù-Elezioni: dove andrà la Chiesa? Humala apre una nuova fase politica e non dimentica il passato

F. Strazzari
Ollanta Moisés Humala Tasso, 48 anni, leader nazionalista di sinistra, ha vinto il ballottaggio alle elezioni pre sidenziali dello scorso 5 giugno contro l’esponente populista di destra Keiko Fujimori, figlia dell’ex presidente Alberto Fujimori, attualmente in carcere per corruzione e violazione dei diritti umani. Ollanta Humala si è imposto con il 51,44% dei voti contro il 48,55% della Fujimori. Un margine sufficiente, ma non eclatante che gli ha fatto dichiarare immediatamente: «Costruiremo un governo di dialogo nazionale, rappresentativo delle forze democratiche e aperto alla società civile». Con la vittoria di Humala il Perù, quasi 30 milioni di abitanti, cerca una nuova strada verso la democrazia e lo sviluppo sociale. Oltre le ombre del passato nelle quali la Fujimori l’avrebbe ricondotto.

Perù - Movimenti: Una crisi nel sodalizio

G. Mocellin; F. Strazzari
Fino a pochi mesi fa, nella fotografia della Chiesa del Perù e dell’intero continente americano la Familia sodálite – «l’insieme delle persone e delle opere che condividono la spiritualità del Sodalicio de vida cristiana», come recita l’homepage del sito omonimo – avrebbe avuto un posto di primo piano: ricchezza di adesioni, di case (una anche a Roma), di opere e di visibilità. Al solo Sodalizio l’ultimo Annuario pontificio attribuisce 37 case e 251 membri, di cui 29 sacerdoti e 2 vescovi. Ma tra la fine di dicembre 2010 e i primi di febbraio 2011, tre fatti in rapida successione, hanno modificato il quadro e ora inducono gli osservatori a guardare con qualche preoccupazione a questa realtà ecclesiale, pensata e sviluppatasi come «comunità fraterna di laici consacrati, sacerdoti e coniugi» e infine articolatasi in una società di vita apostolica, il Sodalitium christianae vitae (SCV) propriamente detto, e in un’associazione internazionale privata di fedeli, il Movimiento de Vida Cristiana, entrambi con l’approvazione della Santa Sede (rispettivamente, 1997 e 1994), più altre quattro fondazioni femminili.

America Latina - CELAM: Carlos Aguilar nuovo presidente

G. Brunelli
Dal 16 al 20 maggio si è svolta a Montevideo (Uruguay) la XXXIII Assemblea generale del Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM), massima espressione della collegialità episcopale della Chiesa cattolica in America latina e nei Caraibi, che dal 1955 raduna i rappresentanti delle 22 conferenze episcopali della regione. Tra gli organismi di natura collegiale, il CELAM è tra i pochi che ha dapprima accresciuto e poi mantenuto in maniera ancora significativa una qualche autorevolezza nei confronti delle conferenze episcopali del continente, esercitata soprattutto attraverso le grandi conferenze generali, l’ultima celebrata ad Aparecida (in Brasile) nel maggio del 2007.

Estetica della fede. Una teoria culturale del cristianesimo attraverso l'arte

M. Neri
Il nesso arte-fede-teologia sembra godere oggi di nuova congiuntura favorevole nei territori della cultura europea. Il fatto, di per sé, deve essere accolto (e colto) come segno di buon auspicio, dopo stagioni troppo lunghe di reciproca estraneità e sospetto. A ben guardare però, a parte gli slanci di qualche affondo, ci troviamo ancora nella fase degli ammiccamenti. Si pro-cede con cautela, quasi a volersi proteggere da invasioni ritenute essere ancora indebite. È come quando, sulla scorta di un incontro fugace e fortuito, si sonda con discrezione il terreno per vedere se c’è la possibilità di intessere un più stabile e duraturo rapporto.

Libri del mese - Schede - Giugno 2011

M.E. Gandolfi (a cura di)
I «Libri del mese» si possono ordinare indicando il numero ISBN a 12 cifre: - per telefono, chiamando lo 049.8805313; - per fax, scrivendo allo 049.686168; - per e-mail, all'indirizzo vendite.dirette@dehoniane.it - per posta, scrivendo a Centro Editoriale Dehoniano, via Nosadella 6, 40123 Bologna.

F. Cassano, L'umiltà del male

D. Segna

M. Veladiano, La vita accanto

M.E. Gandolfi

Dibattito - Teologia: più santi che beati. Qualche riflessione sull'istituto della beatificazione

F. Veraja
In occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II è stato scritto molto, tra l’altro, ovviamente, anche sul significato della beatificazione stessa, ma a questo proposito non sempre con sufficiente conoscenza della materia. Pertanto non sarà superflua qualche precisazione sull’argomento. A tal fine riporto qui il testo di una «Nota sulla beatificazione», scritta nel lontano 1984, in una circostanza singolare. Con la costituzione apostolica Divinus perfectionis magister del 25 gennaio 1983 era stata promulgata la nuova legislazione per le cause dei santi. Poco dopo usciva il mio libro sulla beatificazione contenente due studi: uno sull’origine e lo sviluppo della beatificazione e l’altro sulla cosiddetta «beatificazione equipollente».

Chiesa evangelica luterana in Italia - Unioni omosessuali

D. Sala

ARCIC III - Prima riunione

D. Sala

Chiese evangeliche europee - Suicidio assistito

D. Sala

Kingston - Convocazione ecumenica sulla pace

D. Sala

Bordeaux - Vertice religioso alla vigliglia del G8

D. Sala

Europa orientale - Lunga notte delle Chiese

D. Sala

Metodisti in Italia - 150 anni

D. Sala

Wojtyla beato

L. Accattoli

Osama Bin Laden

L. Accattoli

Vescovo morris - Australia

L. Accattoli

Aquileia e Venezia

L. Accattoli

Filoni - Becciu - Carriquiry

L. Accattoli

Universae Ecclesiae

L. Accattoli

Libia e Siria

L. Accattoli

Pedofilia

L. Accattoli

Cina

L. Accattoli

Collegamento con la Stazione spaziale

L. Accattoli

Affidamento dell'Italia alla Vergine

L. Accattoli

Sull'origine e la natura della violenza religiosa: Il Dio totale

J. Assmann
Quali sono le sorgenti della violenza religiosa? La religione, che pur è l’unico potere sufficientemente forte per dominare la violenza e diffondere la pace, l’intesa e la giustizia, possiede una forza polarizzante. Utilizzando il modello applicato da Carl Schmitt per definire il politico – il politico come il polarizzante e come il totalizzante, che elimina tutte le altre distinzioni – è possibile per Jan Assmann risalire all’origine della violenza in nome di Dio nell’abbozzo di «religione totale» testimoniato dalla concezione deuteronomista dell’alleanza con Dio, che poi raggiunge l’estremo d’intensità nella semantica apocalittica. De-politicizzare e detotalizzare il proprio messaggio è soprattutto oggi, quando le diverse fedi si trovano fianco a fianco e l’appello alla violenza in nome di Dio rischia di compromettere la serenità della convivenza e l’anelito dei credenti alla pace, il compito delle religioni rivelate. Per le Chiese cristiane si tratta di un atto di fedeltà al Vangelo, che nel corso della storia è stato portato a giustificazione del «Dio lo vuole» di guerre sante e crociate. Solo un’approfondita rilettura della Bibbia e della tradizione cristiana può portare la comunità dei credenti a contribuire significativamente a una comprensione più avanzata non solo del mistero della Chiesa, ma anche «del mondo occidentale europeo e della sua – tuttora – complessa e spesso ambigua relazione con la costruzione della pace e la gestione della violenza» (F. Mandreoli).

La tradizione cristiana sulla pace e sulla guerra: «Dio lo vuole»

F. Mandreoli
Quali sono le sorgenti della violenza religiosa? La religione, che pur è l’unico potere sufficientemente forte per dominare la violenza e diffondere la pace, l’intesa e la giustizia, possiede una forza polarizzante. Utilizzando il modello applicato da Carl Schmitt per definire il politico – il politico come il polarizzante e come il totalizzante, che elimina tutte le altre distinzioni – è possibile per Jan Assmann risalire all’origine della violenza in nome di Dio nell’abbozzo di «religione totale» testimoniato dalla concezione deuteronomista dell’alleanza con Dio, che poi raggiunge l’estremo d’intensità nella semantica apocalittica. De-politicizzare e detotalizzare il proprio messaggio è soprattutto oggi, quando le diverse fedi si trovano fianco a fianco e l’appello alla violenza in nome di Dio rischia di compromettere la serenità della convivenza e l’anelito dei credenti alla pace, il compito delle religioni rivelate. Per le Chiese cristiane si tratta di un atto di fedeltà al Vangelo, che nel corso della storia è stato portato a giustificazione del «Dio lo vuole» di guerre sante e crociate. Solo un’approfondita rilettura della Bibbia e della tradizione cristiana può portare la comunità dei credenti a contribuire significativamente a una comprensione più avanzata non solo del mistero della Chiesa, ma anche «del mondo occidentale europeo e della sua – tuttora – complessa e spesso ambigua relazione con la costruzione della pace e la gestione della violenza» (F. Mandreoli).

Il primato del dono. Interpretare il Cantico dei Cantici

P. Stefani
È contesa antica chiedersi quali siano i modi di leggere il Cantico dei cantici. Il principale luogo di differenziazione sembra essere quello del rapporto che intercorre tra la lettera legata alla relazione amorosa tra «lei» e «lui» (da dirsi in quest’ordine) e i possibili significati traslati di cui è stato caricato il poemetto biblico dell’amore. Non vi è dubbio alcuno sul fatto che si tratti di uno snodo fondamentale; eppure, anche rispetto a questo discorso, non è secondario chiedersi se, per intendere la lettera del testo, si debba puntare tutto su una relazione a due o se la dimensione del «terzo» – a iniziare da coloro che sono chiamate «figlie di Gerusalemme» – abbia un valore rilevante. Dalla scelta dell’una o dell’altra possibilità conseguono molte diversità.

Lettera aperta al card. Tettamanzi

Aa. Vv.

Tettamanzi / 2

Consiglio pastorale diocesano dell'arcidiocesi di Milano

Convertiti da Karol. Per un'inchiesta sulla santità diffusiva del beato Wojtyla

L. Accattoli
Mariella Mancini, separata e divorziata, abbandonata dal marito 23 anni fa: «Le parole di papa Wojtyla “non abbiate paura, aprite le porte a Cristo” mi hanno dato la possibilità di capire che la mia fede era intatta e mi hanno riempito il cuore anche se la regola cristiana non mi permette di ricevere la comunione». È una delle tante attestazioni sulla santità diffusiva di papa Wojtyla e sul cristianesimo di conversione da lui predicato. Qui le passo in rassegna come un contributo alla comprensione della beatificazione celebrata da papa Benedetto il 1° maggio e di quella folla che nessuno poteva contare.

Il Regno Attualità 12 2011 - La rivista completa

Redazione
Nei mesi di luglio, agosto e settembre a disposizione di tutti i lettori la possibilità di scaricare il numero completo in un unico file pdf. Buona estate!