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Attualità
Attualità, 20/2010, 15/11/2010, pag. 665

Africa - Lettera dall'Uganda: la missione non è finita. Mons. Giuseppe Franzelli, vescovo di Lira

G. Franzelli
Nel 2011 in Uganda si terranno le elezioni presidenziali, cui il paese si sta preparando con le primarie interne ai partiti. Sono avvenuti violenti scontri tra fazioni avverse; la conferenza episcopale stessa ai primi di settembre era intervenuta dicendosi preoccupata per la libertà di stampa, «uno dei principali strumenti della partecipazione democratica», «indispensabile» e tuttavia «minacciata un po’ in tutto il mondo» e anche in Uganda. Scrivendo una delle consuete lettere a familiari e amici (cf. Regno-att. 12,2009,384), mons. Giuseppe Franzelli, comboniano di origini bresciane e dal 2005 vescovo di Lira, non solo presenta uno spaccato di Chiesa e di società d’Africa, raccontando dell’improvvisa scomparsa di due missionari, del clima teso e incerto in una nazione popolata al 48,7% da giovani con meno di 15 anni, della barbara uccisione di una bambina. Ma s’interroga e interroga sulle ragioni del servizio missionario e sulla necessità di un continuo rinnovamento dell’annuncio del Vangelo «nella sua radicalità».

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G. Franzelli
Vorrei parlarvi di Lazzaro e di Catherine Ajok. (…) Lazzaro, lo conoscete tutti. È l’amico di Gesù, il fratello di Marta e Maria. Quando muore, Gesù si reca a Betania. Piange. E poi, davanti al sepolcro in cui l’amico giaceva già da quattro giorni, lo chiama: «Lazzaro, vieni fuori!». Il Vangelo dice che «il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario ». Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare» (Gv 11,43-44). È un brano di Vangelo molto noto. Oggi però, ad Aboke, durante la speciale e commossa celebrazione per il ritorno a casa di Catherine Ajok, mi ha colpito in modo speciale. Catherine Ajok era in seconda media quando, la notte del 10 ottobre 1996, venne rapita dai ribelli dell’Esercito di resistenza del Signore (LRA) nella scuola secondaria St. Mary’s diretta dalle suore missionarie comboniane di Aboke, nella diocesi di Lira.