Attualità, 6/2009, 15/03/2009, pag. 147
Dibattito - Ermeneutica: Fragile e inclusivo.La revoca della scomunica nello spirito del Vaticano II
La concitazione che ha scosso il corpo della Chiesa cattolica negli ultimi tempi, e la coesistenza della predicazione degli opposti per riferimento al concilio Vaticano II (dall’irrilevanza all’insuperabilità), rischia di creare una distorsione ottica, la quale maschera un paradosso che, a mio avviso, è l’elemento più importante di tutta la questione. Esso potrebbe essere più o meno descritto nei seguenti termini (assumendo un vocabolario improprio ma comune): rispetto all’annosa questione del conflitto delle interpretazioni del Vaticano II, si attesta ora una condizione della Chiesa in cui i sostenitori dello «spirito» del Concilio devono necessariamente richiamarsi alla «lettera», e i rappresentanti della «lettera» non possono agire che nello spazio dello «spirito» che ha innervato il Vaticano II. Il paradosso non dovrebbe sorprendere più di tanto, e dovrebbe essere immediatamente colto come un passo verso il giusto posizionamento della Chiesa rispetto alle auctoritates che ne guidano l’attuazione.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.