Attualità, 18/2009, 15/10/2009, pag. 591
Italia - Vita consacrata: Ordo virginum
Sono trascorsi ormai quasi quarant’anni dalla revisione del Rito della consacrazione delle vergini disposta dal Vaticano II (cf. CONCILIO VATICANO II, cost. Sacrosanctum Concilium, n. 80), la cui versione ufficiale è stata promulgata nel 1970, seguita dalle versioni in lingua corrente preparate dalle conferenze episcopali: in Italia, il 10 giugno 1980. La cadenza semplice e solenne di tale rito, denso di rimandi biblici
patristici e distinto dal rito della professione religiosa con l’emissione dei voti,1 inquadra e accompagna in modo eloquente a cogliere il significato spirituale ed ecclesiale dell’aggregazione di una fedele all’«Ordo virginum». Tra le possibili forme di vita consacrata e le molteplici esperienze di rinnovamento della vita religiosa cui si è assistito negli anni del postconcilio, il ripristino dell’«Ordo virginum» – incoraggiato vivamente da Paolo VI – occupa un posto peculiare a motivo della sua antica ascendenza e della singolare conformità all’ecclesiologia conciliare: due caratteristiche che meritano di essere brevemente sottolineate, anche considerando che si tratta di una realtà forse meno in luce di altre, per sua stessa natura disseminata e dispersa.
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