Attualità, 10/2008, 15/05/2008, pag. 355
Ambivalenze della vergogna. La cacciata dal paradiso
La Cappella Brancacci, nella fiorentina chiesa di S. Maria del Carmine, appare come un residuo posto all’interno di un contenitore difforme. Tanti particolari sono usciti dall’incertezza, altri sono lì in attesa di essere decifrati. Tra essi, vi è il modo d’interpretare la Cacciata dal paradiso. La vergogna è qui connessa alle divine parole di maledizione rivolte all’esistenza umana sulla Terra; essa, perciò, è storica e umana, non eterna. La vergogna non coincide con il pentimento e tanto meno con la riconciliazione; piuttosto è paragonabile a un torbido caos originario.
Dimensione che in se stessa non garantisce nulla, ma senza la quale niente potrà mai nascere. La nuda vergogna è un’originaria condizione umana che tutti ci accomuna.
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