Attualità, 20/2004, 15/11/2004, pag. 721
Teologia e politica: responsabilità della Chiesa nel mondo d'oggi
La distinzione tra stato e Chiesa e il rispetto dei reciproci ambiti d’autonomia, riemersa anche di recente nella forma di un confronto-scontro tra chi vede in atto una nuova e capovolta «inquisizione» e chi invece difende la laicità della politica come garanzia della libertà di religione, va correttamente impostata all’interno del più ampio rapporto tra religione e società.
Al centro di questo nodo è il concetto di stato. Nel Novecento la crisi storico-concettuale della definizione di sovranità statale ne ha portato con sé anche una crisi storico-politica, con un conseguente svigorimento della legittimazione democratica che ha un innegabile riflesso anche sulle relazioni tra continenti.
Dall’analisi teologica (card. Lehmann) e da quella filosofico-giuridica (E.W. Böckenförde) qui proposte emerge per le Chiese e le comunità religiose una doppia responsabilità: da un lato sono esse che devono ridare allo stato il suo fondamento valoriale, facendo tesoro e memoria delle esperienze vissute dai singoli e dalle comunità del continente; e dall’altro esse sono chiamate a ripensare il proprio paradigma istituzionale: un annuncio e una dottrina basata su un rapporto di identificazione e consenso interiore non possono essere sostenuti dalla sola ammonizione e dall’obbligo giuridico. Verità e libertà non si escludono reciprocamente nello spazio ecclesiale. Scommettere su una fede contagiosa.
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