Vesak: occasione di dialogo
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Ambientato emblematicamente fra Stati Uniti e Messico dal 1947 al 1950, steso nel 1951 e pubblicato solo 6 anni dopo, On the road (Sulla strada) è unanimemente ritenuto il manifesto-vademecum della beat generation. La sua fama planetaria, in realtà, rappresenterà per il suo autore, Jean-Louis Lebris de Kerouac (1922-1969), figlio di immigrati franco-canadesi meglio conosciuto come Jack Kerouac, la fortuna ma al contempo la condanna: come in altri casi, tanto da essere considerato dall’opinione pubblica meno addentro alle dinamiche letterarie scrittore-da-un-solo-best-seller.
Da qualche anno anche nel nostro paese si parla di pop theology. Materia ancora sfuggente e poco definibile in maniera precisa; di fatto, ormai a più riprese, stanno comparendo sul mercato editoriale italiano testi che, incentrandosi su materiali della cultura popolare (musicale, fumettistica, letteraria, cinematografica), verificano eventuali barlumi di un Vangelo secondo i Beatles o secondo Harry Potter, valorizzando incroci, suggestioni, ipotesi di lavoro, sottolineando prospettive marcatamente interdisciplinari e interculturali.
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