Attualità, 8/1996, 15/04/1996, pag. 205
Italia - neocatecumenali: le norme e l’implicito
M. M.
Dopo Torino e Firenze (cf. Regno-att. 12,1995,337; 14,1995,401 e Regno-doc. 3,1996,121), anche la diocesi di Foligno (mons. A. Bertoldo) e l'arcidiocesi di Palermo (card. S. Pappalardo) hanno diffuso alcune puntualizzazioni sulla vita di movimenti e associazioni, con particolare riguardo al Cammino neocatecumenale.1 La Nota di Palermo scaturisce da "un "fraterno incontro" tra i sacerdoti nelle cui parrocchie opera il Cammino neocatecumenale". Entrambi prendono le mosse dall'apprezzamento per l'attività evangelizzatrice svolta dal Cammino nelle diocesi. Nel formulare, poi, alcune indicazioni sullo svolgimento delle attività del Cammino e sui rapporti di comunione da tenersi con la diocesi e le parrocchie i due testi lasciano vedere sullo sfondo le difficoltà più comuni di raccordo pastorale, che sono all'origine di un disagio lamentato da più parti (cf. anche in questo numero, a p. 000). Emergono tra i testi alcune convergenze.
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