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Attualità
Attualità, 6/1990, 15/03/1990, pag. 153

Svizzera: la religione nella scuola ticinese

A. L.

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Nicolas Léger

Durante la pandemia, la crescente influenza della tecnologia sulla vita quotidiana ha dato a Mark Zuckerberg un nuovo slancio: davanti a una platea bardata con caschetti, il fondatore di Facebook ha annunciato in pompa magna il lancio del «Metaverso». Derivato dal mondo del cyberpunk, il Metaverso intende spingere al massimo l’immersione e l’esperienza interattiva. In questo spazio virtuale potremo incontrarci, lavorare, giocare, consumare...

Attualità, 2021-20

Ecologia e Bibbia. La vita negli alberi

Jean Louis Ska

Le previsioni che scaturiscono dagli studi sul cambiamento climatico evocano spesso per il pianeta la prospettiva di trasformarsi in una terra «desolata e deserta» (cf. Ger 4,23-28). Di qui le iniziative a livello internazionale, come la recente COP26, cui le grandi tradizioni religiose non fanno mancare il proprio sostegno (cf. in questo numero a p. 615 e a p. 666). Il celeberrimo brano di Geremia, vera e propria «de-creazione» che comprende anche la fine degli alberi, è anche il punto di partenza della riflessione «sui diversi significati della natura e, in particolare, degli alberi nella Bibbia» sviluppata in questo saggio di Jean Louis Ska. L’autore vi si addentra sottolineando tanto gli aspetti funzionali della vegetazione descritta nelle Scritture (nutrimento e materiale da costruzione), quanto il vasto repertorio di immagini e di metafore che essa rappresenta per gli autori biblici: come gli alberi che crescono presso un corso d’acqua, i quali sono simbolo del giusto che si alimenta della grazia divina. Particolarmente suggestiva l’osservazione finale relativa all’albero della conoscenza del bene e del male al centro dei cc. 2-3 della Genesi: senza entrare nel dibattito sul significato preciso dell’espressione, Ska si sofferma sul sostantivo «conoscenza» per mostrare come l’intuizione biblica intorno alla «cultura» degli alberi è confermata da alcuni studi recenti della botanica: alberi e piante sono portatori di una loro «intelligenza» e hanno dunque «molto da insegnarci» su come custodire il creato.

Documenti, 2021-11

Il nostro Dio è tenerezza

Nicolas Lhernould, vescovo di Costantina e Ippona – Algeria

«La tenerezza è lo stile di Gesù che noi dobbiamo imitare e che, nello Spirito Santo, ci mette al tempo stesso in relazione con il Padre e con gli altri. Essa tocca la sete profonda di ogni persona di essere amata e di amare». Il 4 aprile 2021, giorno di Pasqua, mons. Nicolas Lhernould, giovane vescovo di Costantina e Annaba (Ippona) in Algeria, ha pubblicato la sua prima lettera pastorale, a poco più di un anno dal suo ingresso nel ministero. Intitolata Il nostro Dio è tenerezza, è divisa in quattro parti: «Apostoli della tenerezza», «Nell’intimità con Gesù», «Attraverso la nostra comunione reciproca» e infine «Verso la fraternità con tutti». La riflessione rielabora il magistero di papa Francesco sui temi dell’evangelizzazione, dell’incontro, dell’inculturazione e della fraternità e nello stesso tempo rispecchia l’esperienza di una piccola Chiesa locale immersa in un contesto culturale arabo a maggioranza musulmana.

«In noi, attorno a noi, nelle nostre comunità e nella nostra società, c’è una grande sete di tenerezza. Come famiglia chiamata a servire e a crescere, sforziamoci di placare questa sete: attraverso la preghiera e la vita interiore, la formazione, una vita di famiglia gioiosa… Attraverso la lingua, la cultura, l’ascolto, la meraviglia, l’ospitalità, l’incontro a tu per tu, la riflessione a più voci, l’impegno mano nella mano al servizio del Regno».