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Attualità
Attualità, 4/1988, 15/02/1988, pag. 72

Grecia: il patriarca in Vaticano, l'ecumenismo nelle case

S. D.

Leggi anche

Documenti, 2024-17

Gerusalemme: fermare la guerra

I patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme

l 26 agosto i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme hanno pubblicato una Dichiarazione sull’urgente necessità di concludere l’attuale guerra e di abbandonare la ricerca della morte e della distruzione per promuovere la vita e la pace (www.custodia.org; nostra traduzione dall’inglese).

Attualità, 2024-17

Sulla luce

Lettera pastorale
di mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona

«Se l’anno scorso a risvegliare la “sete” è stato il silenzio, quest’anno vorrei che fosse la “luce”. E perché mai proprio la luce? In un tempo di oscurità data dalle guerre e dalla violenza sulle persone e sull’ambiente, sento il bisogno di raccogliere perle di luce. La notte del mondo avanza, ma non potrà coprire la terra finché ci saranno alcuni che sanno raccogliere luce. D’altra parte, la Chiesa non è forse chiamata anche oggi a “fare luce” attraverso il suo modo di vivere e agire?». Dopo la prima sul silenzio (Regno-doc. 17,2023,524), la seconda lettera pastorale di mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona dal 2022, è stata presentata l’8 settembre ed è intitolata Sulla luce. È strutturata come un dialogo con il fisico veronese Carlo Rovelli, «compagno di viaggio alla ricerca della luce».

A partire da una lettera di Rovelli, che riflette sulla realtà scientifica e spirituale della luce, il vescovo Pompili coglie alcune domande a cui cerca di rispondere parlando «il linguaggio della fede». E conclude: «Ho parlato la mia lingua di uomo di fede, Carlo, ma ti ringrazio di cuore perché sono state le tue domande a suggerirmi i percorsi da fare, senza certo pretendere di darti risposte, ma nella convinzione che la tua sapienza di scienziato mi interpella».

Sullo sfondo di questo di dialogo, nella terza parte della lettera, il vescovo delinea alcuni percorsi su cui vuole avviare la Chiesa veronese.

Documenti, 2024-15

Un discernimento sapienziale sul diaconato

Équipe diocesana per il cammino sinodale della diocesi di Prato

La Chiesa di Prato ha due proposte per il Sinodo. Con poco più di 209.000 abitanti e 80 parrocchie, oltre a 8 cappellanie etniche per altrettante comunità linguistiche (polacca, romena, nigeriana, ucraina, filippina, pakistana, srilankese, cinese), Prato è una delle poche diocesi italiane ad aver indetto un Sinodo diocesano, che ha concentrato buona parte del suo lavoro sul tema del diaconato, traendo spunto da quanto indicato nella Relazione di sintesi dell’ottobre 2023. Ne è nato un percorso iniziato dall’ascolto dei diaconi permanenti diocesani, seguito da un convegno teologico e da un incontro di discernimento, per arrivare il 22 giugno a un’Assemblea diocesana. Qui, alla presenza del vescovo mons. Giovanni Nerbini e quasi all’unanimità, è stato approvato un documento (Un discernimento sapienziale sul diaconato permanente nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. Conclusioni e proposte) che è stato inviato sia alla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi sia al Comitato sinodale della Conferenza episcopale italiana.

Due tra le proposte sono particolarmente interessanti: quella al n. 3 – su cui si è registrato un solo voto contrario – di una «re-istituzione del diaconato femminile (…) come specifica forma» che tuttavia abbia «valore sacramentale, in continuità con la forma tradizionale». E quella (ai nn. 2 e 7) di una valorizzazione «ministeriale della coppia cristiana» e segnatamente della «coppia diaconale»