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Attualità
Attualità, 4/1987, 15/02/1987, pag. 61

Anglicani: donne vescovo: alle soglie dell'ordinazione

S. D.

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Documenti, 2024-15

Un discernimento sapienziale sul diaconato

Équipe diocesana per il cammino sinodale della diocesi di Prato

La Chiesa di Prato ha due proposte per il Sinodo. Con poco più di 209.000 abitanti e 80 parrocchie, oltre a 8 cappellanie etniche per altrettante comunità linguistiche (polacca, romena, nigeriana, ucraina, filippina, pakistana, srilankese, cinese), Prato è una delle poche diocesi italiane ad aver indetto un Sinodo diocesano, che ha concentrato buona parte del suo lavoro sul tema del diaconato, traendo spunto da quanto indicato nella Relazione di sintesi dell’ottobre 2023. Ne è nato un percorso iniziato dall’ascolto dei diaconi permanenti diocesani, seguito da un convegno teologico e da un incontro di discernimento, per arrivare il 22 giugno a un’Assemblea diocesana. Qui, alla presenza del vescovo mons. Giovanni Nerbini e quasi all’unanimità, è stato approvato un documento (Un discernimento sapienziale sul diaconato permanente nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. Conclusioni e proposte) che è stato inviato sia alla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi sia al Comitato sinodale della Conferenza episcopale italiana.

Due tra le proposte sono particolarmente interessanti: quella al n. 3 – su cui si è registrato un solo voto contrario – di una «re-istituzione del diaconato femminile (…) come specifica forma» che tuttavia abbia «valore sacramentale, in continuità con la forma tradizionale». E quella (ai nn. 2 e 7) di una valorizzazione «ministeriale della coppia cristiana» e segnatamente della «coppia diaconale»

Attualità, 2024-8

L’umorismo della Lettera
 agli Ebrei

Battezzati, battezzate,
ministero e sacerdozio

Francesco Rossi De Gasperis SJ

Una «cosa sono i ministeri o uffici ecclesiali (come il presbiterato o l’episcopato), che la Chiesa contingentemente affida ad alcuni fedeli, mediante il sacramento dell’ordine (imponendo loro le mani), e altra cosa è il sacerdozio, che il Nuovo Testamento riconosce proprio esclusivamente di Gesù risorto, al quale l’insieme dei cristiani (uomini e donne) partecipa per il sacramento del battesimo, senza alcun bisogno di facoltà particolari». Può essere considerato questo il perno della riflessione che qui proponiamo: una rilettura, condotta in libertà, con brillantezza e qualche esplicita annotazione umoristica, della Lettera agli Ebrei, in particolare per considerare criticamente, entro un più ampio ragionamento sul ministero, l’«esclusione programmatica delle donne dal sacerdozio e dalla celebrazione di alcuni segni sacramentali ecclesiali (cresima, eucaristia, remissione dei peccati, unzione degli infermi)». L’autore annota in apertura che si tratta di «riflessioni personali su alcune riforme di dottrina e di linguaggio che mi sembrano scaturire da un’ingenua, ma attenta, lettura del Nuovo Testamento, che rimetto tuttavia interamente al giudizio e all’insegnamento autoritativo della Chiesa, mia madre»; ma è difficile non rilevare, proprio in riferimento alla donna nella Chiesa, la forza delle conclusioni: non c’è altra ordinazione sacerdotale; le donne sono già sacerdoti.

 

Attualità, 2023-18

Gerusalemme – Patriarchi e capi delle Chiese: Dio non è un Dio del disordine

I patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme

La Terra Santa, luogo sacro per molti milioni di persone di tutto il mondo, è attualmente impantanata nella violenza e nella sofferenza dovute a un prolungato conflitto politico e alla deplorevole assenza di giustizia e di rispetto dei diritti umani.