Il giorno prima di morire il vescovo Bettazzi prende le mani del vescovo di Biella Roberto Farinella e di Enzo Bianchi, che sono da lui per l’ultimo saluto, le congiunge sul proprio petto e li benedice chiedendo loro d’operare per la riconciliazione tra la Comunità di Bose e i fratelli da essa allontanati.
La sua formazione nella vivace Chiesa postconciliare di Brescia e di Bologna; gli studi umanistici in Filosofia e Storia cristiana; il lavoro da manovale e l’impegno sindacale; l’impegno formativo/educativo nelle periferie romane con i ragazzi e i più emarginati; insegnante di italiano per immigrati; collaboratore principale all’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Roma ai tempi delle giunte Rutelli. E soprattutto giornalista, in vari e diversi momenti della sua vita. Ma il suo curriculum non basta per disegnarne una personalità ricca e multiforme
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