Alla vigilia del concistoro del 7 dicembre, dove è stato creato cardinale da papa Francesco, abbiamo incontrato mons. Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, amico e allievo del teologo recentemente scomparso Gustavo Gutiérrez e arcivescovo di Lima.
«Questa mattina, il dolore del 15 aprile 2019 è stato cancellato». Nelle parole di mons. Ulrich, arcivescovo di Parigi, è racchiuso tutto il valore simbolico dell’incendio che ha colpito cinque anni fa la cattedrale di Notre-Dame e della ricostruzione che è culminata, lo scorso 7 dicembre, nella riapertura della basilica al culto e ai turisti. Tale valore è ben presente anche nel discorso pronunciato dal presidente francese, Macron: «La nostra cattedrale ci ricorda che siamo eredi di un passato più grande di noi, che potrebbe scomparire ogni giorno, e che siamo protagonisti di un’epoca che abbiamo il dovere di tramandare». Ma il patrimonio religioso della Francia non si esaurisce nella cattedrale parigina. Esso, come ha detto mons. Eric de Moulins-Beaufort, rappresenta piuttosto «un paesaggio vivo, in movimento e variegato, che comprende sia luoghi e oggetti abbastanza ordinari sia luoghi e oggetti straordinari, luoghi e oggetti ben conosciuti, identificati, studiati e ammirati, e luoghi e oggetti vagamente identificati. Tutti raccontano una storia: non tanto la storia della Chiesa cattolica in Francia, quanto la storia della fede cristiana…».
«Sebbene questo non implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale del fenomeno in parola…, e ricordando che i fedeli non sono obbligati a credervi, il nihil obstat indica che questi ultimi possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale, e autorizza il culto» (n. 38). La Nota del Dicastero per la dottrina della fede La Regina della pace circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje, approvata dal papa e pubblicata il 19 settembre, non si pronuncia sulla natura soprannaturale e l’autenticità delle apparizioni, ma formula un giudizio complessivamente positivo sui messaggi, pur con alcune precisazioni. Vengono dunque approvate ufficialmente le devozioni mariane nel luogo di pellegrinaggio bosniaco di Medjugorje, sotto la supervisione del vescovo locale. I resoconti delle apparizioni, che continuano tuttora, sono stati indagati più volte dal Vaticano, ma non sono mai stati riconosciuti. La nota intende porre fine a decenni di dibattiti − tra cui una disputa tra i vescovi locali e i francescani, che svolgono un ruolo centrale nella cura pastorale dei pellegrini – e contestazioni sul ruolo dei presunti veggenti. L’attuale decisione si basa sulle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, pubblicate in maggio (cf. Regno-doc. 11,2024,351), che hanno lo scopo di aiutare i vescovi locali a classificare meglio le presunte apparizioni mariane e altri fenomeni.
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