A
Attualità
Attualità, 4/1981, 15/02/1981, pag. 70

Spagna: annullamneto e/o divorzio

E.C.

Leggi anche

Documenti, 2025-9

Vorrei che tornassimo a sperare

Messaggio pasquale e benedizione «Urbi et orbi»; testamento spirituale

Francesco

Alle ore 9.47 del 21 aprile, Lunedì dell’Angelo, il card. Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa romana Chiesa, ha annunciato la morte di papa Francesco: «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro santo padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri ed emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio uno e trino». Il giorno prima, nella solennità di Pasqua, papa Francesco dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro aveva rivolto ai fedeli il messaggio pasquale letto da mons. Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Lo stesso giorno della morte, la Sala stampa vaticana ha pubblicato il Testamento del santo padre Francesco.

 

Documenti, 2025-7

Una conversione ecologica

Federazione delle Conferenze 
episcopali dell’Asia (FABC)

I vescovi asiatici chiedono a tutti i fedeli e alle Chiese di affrontare la crisi ecologica, nel decimo anniversario dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. La Federazione delle conferenze episcopali dell’Asia (FABC) in una lettera pastorale alle Chiese locali dell’Asia sulla cura del creato intitolata Una chiamata alla conversione ecologica, pubblicata il 15 marzo 2025 durante l’Assemblea plenaria, ha alzato un grido di allarme per la situazione ecologica del continente: «In tutta l’Asia vediamo la creazione gemere sotto il peso dell’indifferenza, dell’abuso e dello sfruttamento umano. Le conseguenze sono già visibili e scientificamente attestate». E sono sfide come la deforestazione, la perdita di biodiversità, l’innalzamento del livello del mare, lo spostamento delle popolazioni costiere, l’insicurezza idrica, l’inquinamento atmosferico e le sue conseguenze sulla salute, eventi meteorologici più frequenti ed estremi, crisi agricole e insicurezza alimentare. Tuttavia i vescovi, cogliendo lo spunto offerto dal giubileo di quest’anno, intravvedono anche dei segni di speranza: la resilienza delle comunità locali e delle popolazioni indigene, il fiorire di ministeri e corsi di formazione sui temi dell’enciclica Laudato si’, la crescente partecipazione dei giovani e la cooperazione tra comunità religiose e organizzazioni non governative nella difesa del creato. E indicano nella Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 30), che si terrà in novembre in Brasile, il momento in cui chiedere ai Governi un impegno maggiore per la mitigazione e l’adattamento.

Documenti, 2025-7

Criteri per il «Sovvenire»

Mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara

«La fiducia in un’istituzione circa la sua affidabilità economica e finanziaria dipende dalla saggia amministrazione, dalla trasparenza della gestione e dalla rendicontazione precisa e puntuale». Da quasi quarant’anni in Italia, in base all’Accordo di revisione del Concordato del 1984, è in vigore il sistema di sostegno economico alla Chiesa in Italia, inaugurato nel 1988 dal documento della Conferenza episcopale italiana Sovvenire alle necessità della Chiesa (ECEI 4/1231ss) e basato sui due pilastri dell’otto per mille e delle offerte deducibili per il sostentamento del clero. L’intero sistema è abitualmente identificato con il termine di «Sovvenire», dal titolo del documento del 1988.

Intervenendo il 20 marzo alle giornate nazionali di formazione e spiritualità per operatori di «Sovvenire» ad Armeno su «“Collaboratori della vostra gioia” (2Cor 1,24). Il sovvenire nella Chiesa al servizio della missione apostolica», mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, ha delineato cinque «punti decisivi per realizzare una corretta trasparenza amministrativa nelle comunità parrocchiali e diocesane». Traendo ispirazione da tre figure emblematiche del Nuovo Testamento di collaboratori apostolici (Timòteo, Tito ed Epafrodìto), mons. Brambilla sottolinea che «qui l’apporto dei laici dovrà favorire comportamenti sempre più rigorosi e trasparenza nella conduzione dei beni ecclesiastici».