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Attualità
Attualità, 8/1978, 15/04/1978, pag. 184

La vecchiaia: malattia o emarginazione

D. Brescia

Leggi anche

Documenti, 2023-1

Le vie della Parola

Lettera pastorale 2022-2023

Mons. Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia

Le vie della Parola. Come la sacra Scrittura incontra la nostra vita è la lettera pastorale del vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, pubblicata il 28 giugno. Essa apre un orizzonte già prefigurato lo scorso anno da Il tesoro della Parola, ponendo al centro della riflessione il linguaggio biblico, come luogo dell’identità profonda di ogni individuo.

Per far sì che la parola di Dio orienti e illumini non solo le vite dei singoli, ma anche, come la lettera auspica, quelle della comunità ecclesiale e pastorale, il vescovo suggerisce un metodo di lettura spirituale condivisa. Questo, puntualmente descritto, si articola in quattro momenti: la prima risonanza del testo biblico, la lettura attenta e guidata, la meditazione condivisa e la preghiera condivisa. Tali fasi, da apprendere con gradualità e costanza, si basano sul metodo della lectio divina, opportunamente rivisitato per accostare le Scritture non soltanto al contesto monastico, ma all’intero popolo di Dio.

Il testo si chiude con un breve epilogo in cui mons. Tremolada fa un esplicito richiamo alle sue condizioni di salute, che gli hanno imposto una pausa. Si augura, anche in questo momento di incertezza personale, che la Chiesa di Brescia perseveri nel cammino di assiduo ascolto della parola di Dio, principio di forza e motivo di speranza.

Documenti, 2021-9

Misericordia e verità s’incontreranno

Nota pastorale di mons. Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia

Il 27 dicembre 2020 mons. Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia, ha pubblicato una nota pastorale per accompagnare e integrare le famiglie ferite nella comunità ecclesiale, intitolata Misericordia e verità s’incontreranno. Il 19 marzo 2021, infatti, è ricorso il quinto anniversario dell’esortazione apostolica di papa Francesco Amoris laetitia, e in occasione della festa della santa Famiglia lo stesso Francesco ha annunciato alla Chiesa l’intenzione di indire un anno di ripresa e approfondimento di questa esortazione apostolica. Il c. VIII di Amoris laetitia analizza la sofferta situazione delle famiglie ferite, cioè delle coppie che hanno vissuto la fine del proprio matrimonio e hanno dato vita a una nuova unione, e s’interroga sulle scelte pastorali necessarie per annunciare anche a esse il Vangelo della grazia. La nota, dunque, ripercorre il testo dell’esortazione apostolica, soffermandosi in particolare sul rapporto che intercorre fra i membri di tali famiglie, la comunità ecclesiale e il presbitero. L’atteggiamento di questi ultimi non dovrebbe mai essere di rimprovero, ma di accoglienza e misericordia, nel rispetto del discernimento che i due coniugi compiranno.

Documenti, 2013-1

Verso le unità pastorali. Documento finale del XXIX Sinodo diocesano di Brescia

XXIX Sinodo diocesano di Brescia
«La nostra pastorale è fondata da secoli sulla parrocchia e sul parroco strettamente legati tra loro». Una relazione assoluta ed esclusiva, per la quale «nella parrocchia il parroco è tutto, fuori della parrocchia è niente. Questa definizione pastorale ha avuto degli enormi meriti (…). Siamo però testimoni e attori, oggi, di cambiamenti profondi che obbligano a ripensare la situazione». Con queste parole il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, consegnava alla sua Chiesa lo «Strumento per la riflessione e la consultazione diocesana» (aprile 2011) in vista del XXIX Sinodo locale sulle «unità pastorali», incaricato di una lettura dei «segni dei tempi» (l’accresciuta mobilità e disponibilità dei fedeli alla corresponsabilità, la diminuzione dei preti ecc.) per la necessaria riforma della presenza territoriale e della cura pastorale nella diocesi. La definizione delle «unità pastorali» (compito, struttura, soggetti) è stata il cuore dell’assemblea sinodale, riunita tra l’1 e il 9 dicembre scorsi, di cui pubblichiamo il Documento finale approvato dal vescovo e a lui consegnato. Diversa la scelta di mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma, che ha decretato l’istituzione delle «nuove parrocchie» della sua diocesi senza ricorso allo strumento sinodale (cf. riquadro a p. 18).