Documenti, 1/2013, 01/01/2013, pag. 10
Verso le unità pastorali. Documento finale del XXIX Sinodo diocesano di Brescia
«La nostra pastorale è fondata da secoli sulla parrocchia e sul parroco strettamente legati tra loro». Una relazione assoluta ed esclusiva, per la quale «nella parrocchia il parroco è tutto, fuori della parrocchia è niente. Questa definizione pastorale ha avuto degli enormi meriti (…). Siamo però testimoni e attori, oggi, di cambiamenti profondi che obbligano a ripensare la situazione». Con queste parole il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, consegnava alla sua Chiesa lo «Strumento per la riflessione e la consultazione diocesana» (aprile 2011) in vista del XXIX Sinodo locale sulle «unità pastorali», incaricato di una lettura dei «segni dei tempi» (l’accresciuta mobilità e disponibilità dei fedeli alla corresponsabilità, la diminuzione dei preti ecc.) per la necessaria riforma della presenza territoriale e della cura pastorale nella diocesi. La definizione delle «unità pastorali» (compito, struttura, soggetti) è stata il cuore dell’assemblea sinodale, riunita tra l’1 e il 9 dicembre scorsi, di cui pubblichiamo il Documento finale approvato dal vescovo e a lui consegnato. Diversa la scelta di mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma, che ha decretato l’istituzione delle «nuove parrocchie» della sua diocesi senza ricorso allo strumento sinodale (cf. riquadro a p. 18).
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