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Documenti, 15/2025, 01/09/2025, pag. 452

Rimettere il debito ecologico

Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale

Con la nota tematica Giubileo 2025: remissione del debito ecologico, pubblicata il 24 giugno dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, la Santa Sede ha nuovamente chiesto che sia cancellato il debito estero dei paesi più poveri. Infatti mentre il debito ecologico è causato soprattutto dai paesi industrializzati, i costi del consumo eccessivo di risorse naturali rappresentano un pesante fardello per le generazioni future e per il pianeta, che grava eccessivamente sui paesi più poveri e ne limita lo sviluppo non solo economico, ma anche umano: in definitiva il debito estero dei paesi poveri e il debito ecologico di quelli dei paesi ricchi sono due facce della stessa medaglia. «Proprio questo squilibrio ha portato molti a ritenere che i paesi in via di sviluppo vantino, nei confronti dei paesi più industrializzati, un vero e proprio credito ecologico, che dovrebbe almeno in parte compensare il debito finanziario da cui sono gravati».

Il documento viene pubblicato a metà dell’anno santo 2025 e riprende una delle tradizioni più antiche di questi «anni giubilari» ecclesiastici: la cancellazione del debito dei paesi più poveri. La richiesta era già stata formulata nella bolla d’indizione emanata da papa Francesco Spes non confundit del maggio 2024 e nel messaggio per la giornata mondiale della pace 2025. Secondo il nuovo documento, non si tratta di un gesto di solidarietà o di generosità, ma di giustizia da ristabilire. Tali iniziative non mirano a penalizzare i paesi più ricchi, ma a costruire una «nuova alleanza tra i popoli», per la quale le Chiese devono lavorare.

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Documenti, 2022-11

Pastorale migratoria interculturale

Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – Sezione migranti e rifugiati

Ogni incontro con un rifugiato o un migrante è un’occasione di scambio e arricchimento, nonché un’opportunità di incontrare Gesù stesso (cf. Mt 25,35). All’insegna di questa convinzione e alla luce del fenomeno migratorio crescente, la Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale ha pubblicato il 24 marzo i nuovi Orientamenti sulla pastorale migratoria interculturale. Il documento, con una prefazione di papa Francesco, si articola in sette capitoli dedicati alle sfide proposte dallo scenario migratorio contemporaneo. Ogni sezione, a sua volta, si suddivide in «Sfida» e «Risposta», dando così vita a un vademecum di buone pratiche che, grazie all’accoglienza, aiutino la Chiesa a crescere e ad arricchirsi culturalmente. Purtroppo la pandemia e la guerra cui stiamo assistendo, osserva il papa, risvegliano nazionalismi chiusi e aggressivi, sia nel mondo sia all’interno della Chiesa, la quale invece dovrebbe accogliere, integrare, proteggere e promuovere ogni individuo, senza distinzioni fra autoctoni e stranieri, residenti e ospiti.

Il documento si apre con una citazione dell’Evangelii gaudium di Francesco in cui, davanti alla sfida posta dal fenomeno migratorio, il papa esorta tutti i paesi «a una generosa apertura, che invece di temere la distruzione dell’identità locale sia capace di creare nuove sintesi culturali». 

 

Documenti, 2022-9

Bambini e pandemia

Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – Commissione vaticana COVID-19

Il 22 dicembre 2021 la Commissione vaticana COVID-19 ha pubblicato il documento Bambini e COVID-19. Le vittime più vulnerabili della pandemia, per mettere in evidenza la condizione di «pandemia parallela» dei bambini. Il COVID-19 infatti ha ridotto molti bambini in estrema povertà e ne ha lasciati altrettanti senza figure di riferimento (genitori, tutori, persone care). La crescente insicurezza alimentare ha moltiplicato i decessi e i casi di malnutrizione. Sfruttamento, violenze e abusi sono notevolmente aumentati e l’accesso all’istruzione per molti è stato ridotto o addirittura sospeso. Il testo fornisce un elenco di obiettivi comuni per governi, organizzazioni civili e Chiesa, promuovendo innanzitutto l’equa distribuzione del vaccino COVID-19 e chiedendo di rafforzare i sistemi per la cura dei bambini all’interno della famiglia. Per questo motivo il Catholic Relief Services e i suoi partner hanno lanciato un progetto con risorse utili ai governi per assicurare un aiuto alle famiglie. La Commissione vaticana chiede inoltre agli stati di aumentare le spese di bilancio per rafforzare i sistemi di protezione dei bambini, e attribuisce un ruolo chiave alla scuola nel garantire a tutti l’accesso all’istruzione e proteggere quei bambini che durante il confinamento hanno subito traumi, comprese violenze fisiche e sessuali.

 

Documenti, 2021-11

Pastorale degli sfollati climatici

Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – Sezione Migranti e rifugiati e Settore Ecologia integrale

Il 30 marzo 2021 è stato presentato presso la Sala stampa vaticana il documento Orientamenti pastorali sugli sfollati climatici, a cura della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.

Il testo evidenzia le nuove sfide poste dall’attuale scenario globale, presentando interpretazioni e concrete proposte pastorali. Si parte dal presupposto che ci troviamo nel bel mezzo di una vera e propria emergenza, su cui dobbiamo acquisire una maggiore consapevolezza. I concetti di «crisi climatica» e «sfollati climatici» sono da tempo oggetto d’interesse per la Chiesa cattolica, che con questa pubblicazione intende fornire le linee guida per la pianificazione pastorale e la programmazione di un’adeguata assistenza, sulla base della pluriennale esperienza operativa di numerose organizzazioni cattoliche che lavorano sul campo.

Il testo è stato accolto con favore, in quanto lo stato di emergenza peggiora rapidamente e, come sottolineato da papa Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, «stiamo per esaurire il tempo». Come si evidenzia (cf. anche l’infografica qui a p. 344), il numero degli sfollati per disastri naturali ha ampiamente superato quello degli sfollati a causa di conflitti.