Un appello per la pace
Non poteva iniziare i lavori senza rivolgere un pensiero alla pace il parlamentino dei vescovi italiani, riunito dal 23 al 25 settembre, che si è chiuso con un Appello per la pace rivolto in particolare al Medio Oriente e all’Ucraina. Per quanto riguarda lo specifico dell’ordine del giorno, i punti salienti sono tre. Il primo è l’Assemblea sinodale che si terrà dal 15 al 17 novembre: i vescovi hanno approvato i Lineamenti, di cui aveva discusso il Comitato sinodale il 7-8 settembre, e che presentano tre nuclei: «il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità» in uno stile «missionario», caratterizzato dalla «prossimità». Il secondo punto è la riforma degli uffici e dei servizi della CEI. Sono state individuate due macro aree, «annuncio e celebrazione della fede» e «testimonianza della vita cristiana», nelle quali «gli uffici e i servizi, con le relative attività e competenze, vengono ricompresi in alcuni poli pastorali». Il terzo è l’insegnamento della religione cattolica in vista del 40o anniversario della firma dell’Intesa del 1985. È stato steso un primo schema «con l’obiettivo di fare sintesi fra “cose antiche” e “cose nuove” per metterlo a disposizione dei bambini e dei giovani che oggi affrontano il cammino della crescita».
Stampa (25.9.2024) da sito web www.chiesacattolica.it.
La speranza è il tema attorno al quale si sono sviluppati i lavori del Consiglio episcopale permanente, che si è tenuto a Roma dal 23 al 25 settembre. Riprendendo gli spunti offerti dal cardinale presidente nella sua Introduzione, i vescovi hanno concordato sulla necessità di non cedere alla sfiducia, ma di «guardare al futuro con speranza perché la Chiesa è una comunità, nonostante le nostre fragilità e contraddizioni».
Questa prospettiva, posta da papa Francesco come fulcro del giubileo 2025, non può non riguardare i giovani, che devono essere considerati una ricchezza e non un problema. L’urgenza educativa, richiamata dal cardinale presidente, diventa allora occasione per rilanciare un impegno a favore delle nuove generazioni, un accompagnamento efficace che le valorizzi e le faccia sentire protagoniste della loro vita, di quella della Chiesa e della società, fondato sulla fede e «sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino».
Ecco allora che declinare la speranza sul versante educativo significa investire sui giovani, coinvolgerli nei percorsi ordinari, creare opportunità di scambio e confronto a livello nazionale e internazionale sui temi sociali, culturali, del bene comune. Questo implica una riflessione sulle insidie che rischiano di avviluppare i giovani: è il caso delle dipendenze, nelle diverse forme, che in alcuni contesti sembrano addirittura essere la normalità.
Della tendenza ad abituarsi, a non sentirsi interpellati nel profondo da ciò che accade nel mondo i presuli hanno parlato anche in riferimento alle guerre e alle migrazioni. In particolare di fronte alle migliaia di persone che scappano dalle loro case per cercare speranza altrove, i vescovi hanno fatto propria la visione aperta da papa Francesco, che ha chiesto di affrontare la questione «ampliando le vie di accesso sicure e le vie di accesso regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, dalle violenze, dalle persecuzioni e dalle tante calamità; favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà. E unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui» (Udienza generale, 28.8.2024).
Appello per la pace
Nasce da qui l’«Appello per la pace» che il Consiglio permanente ha rivolto, al termine dei propri lavori, preoccupato dall’escalation che sta interessando, in queste ore, soprattutto il Medio Oriente, senza dimenticare l’Ucraina e gli altri conflitti in corso in diverse parti del mondo: «Continuiamo a vedere vite spezzate, famiglie segnate dal dolore, bambini sconvolti dalla violenza e dalle lacrime. Case, scuole e ospedali rasi al suolo, città rese deserto. Una umanità ferita chiede pace e giustizia. È compito di ciascuno invocare la pace e operare nella vita di ogni giorno nel segno della Fratelli tutti; è dovere dei governanti assicurare la pace ai popoli della Terra. La convivenza diventi fratellanza, regni il rispetto reciproco, gli ultimi siano al centro dell’attenzione della società intera e di chi è stato chiamato ad assumere responsabilità politiche. La violenza non porta mai alcun vantaggio. La guerra è solo morte.
Anche le comunità religiose hanno il preciso dovere di dar voce alla speranza di serenità e di pace che si leva dai piccoli, dalle donne e dagli uomini di questo nostro tempo, la cui vita è segnata dallo scellerato e sempre ingiustificato ricorso alle armi. Ci sentiamo direttamente chiamati in causa dal messaggio di papa Francesco al recente Incontro internazionale di preghiera per la pace di Parigi: “Compito urgente delle religioni è favorire visioni di pace. (…) C’è bisogno d’incontrarsi, di tessere legami fraterni e di lasciarsi guidare dall’ispirazione divina che abita ogni fede, per immaginare assieme la pace tra tutti i popoli” (17.9.2024). In tal senso, come credenti, siamo richiamati dalle parole di un profeta contemporaneo, don Primo Mazzolari, che ammonisce: “Il cristiano è un ‘uomo di pace’ non un ‘uomo in pace’: fare la pace è la sua vocazione”. Sia la costruzione della pace e della convivenza tra le persone e i popoli il nostro impegno – ispirato dal Vangelo – generoso, risoluto e profetico».
Verso la prima Assemblea sinodale
Il Consiglio permanente si è focalizzato, inoltre, sulla «fase profetica» del Cammino sinodale, in particolare sulla prima Assemblea sinodale in programma a Roma, nella basilica di San Paolo fuori le mura, dal 15 al 17 novembre.
In vista di tale appuntamento sono stati illustrati e approvati i Lineamenti, elaborati sulla base dell’ascolto e del discernimento compiuti nei tre anni di Cammino sinodale, sia nelle Chiese locali che all’interno del Comitato del Cammino sinodale, tenendo conto degli apporti offerti dalla 79ª Assemblea generale della CEI. I Lineamenti si aprono con una lunga premessa che ripercorre le fasi «narrativa» e «sapienziale», presentando i primi frutti della «fase profetica», alla luce della visione ecclesiologica del concilio Vaticano II e della recezione delle prospettive conciliari da parte del magistero petrino e delle Chiese in Italia. Il documento, che traccia le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti, si articola attorno a tre nuclei: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell’orizzonte missionario, nello stile della prossimità.
Ciò che è emerso finora, infatti, è la necessità di prassi pastorali rinnovate nei linguaggi e nei contenuti, generative di cultura intesa come spazio di dialogo tra rivelazione cristiana e vissuti contemporanei; di formazione alla fede e alla vita che nutra la conversione personale, la testimonianza e il servizio dei battezzati nella comunità civile ed ecclesiale; di una verifica delle strutture ecclesiali: ministeriali, organizzative, partecipative, materiali.
La prima Assemblea sinodale – attraverso gli oltre mille delegati – avrà il compito di elaborare alcune proposte, a partire dalle traiettorie individuate nei Lineamenti, che saranno poi riconsegnate alle Chiese locali in vista della seconda Assemblea sinodale (31 marzo - 4 aprile 2025).
La riforma degli uffici e dei servizi
della Segreteria generale
Il Consiglio permanente ha approvato le linee guida per la riforma degli uffici e dei servizi della Segreteria generale della CEI. La riforma, parte integrante del Cammino sinodale delle Chiese in Italia chiamate a confrontarsi sulle sfide della comunione, della missione e della partecipazione, si pone nel solco di quella «trasformazione missionaria» più volte auspicata da papa Francesco a partire dall’esortazione apostolica Praedicate Evangelium. Sulla base dei principi di sinodalità, missionarietà e diaconia, le linee guida invitano a ripensare l’impegno degli uffici e servizi della Segreteria generale a favore degli organismi della CEI e delle Chiese particolari in modo da valorizzare la loro natura pastorale e missionaria.
All’interno delle due grandi aree dell’annuncio e celebrazione della fede e della testimonianza della vita cristiana, gli uffici e i servizi, con le relative attività e competenze, vengono ricompresi in alcuni poli pastorali. Si tratta di «luoghi» di convergenza e coordinamento di quei nuclei che si prospettano, in questo momento storico e nel prossimo futuro, come significativi e decisivi per un servizio reale ed efficace a una Chiesa missionaria.
L’insegnamento
della religione cattolica
L’approssimarsi del 40° anniversario della firma – il 14 dicembre 1985 − dell’Intesa fra la CEI e il Ministero della pubblica istruzione, in attuazione dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense, insieme alle nuove sfide educative e culturali poste dal contesto attuale e all’alta adesione degli avvalentisi (84,05%), hanno mosso i vescovi a sottolineare e rilanciare il contributo dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) come occasione in cui si esprime il servizio della Chiesa alla comunità scolastica e l’alleanza educativa che è sottesa.
In quest’ottica è stato presentato un primo schema per una nota sull’IRC, con l’obiettivo di fare sintesi fra «cose antiche» e «cose nuove», attingendo dal lungo cammino percorso e dall’esperienza attuale per metterlo a disposizione dei bambini e dei giovani che oggi affrontano il cammino della crescita.
Fra i temi che il testo dovrà approfondire vi sono il ruolo della cultura religiosa nel percorso educativo, le trasformazioni sociali e culturali intervenute in questi anni, soprattutto sul piano del pluralismo religioso, le caratteristiche essenziali del profilo concordatario dell’insegnamento della religione nella scuola, la formazione iniziale e permanente degli insegnanti, la responsabilità delle comunità cristiane nei confronti dell’IRC, in particolare nel «generare» e riconoscere nuove vocazioni all’educazione e all’insegnamento.
Varie
Sostentamento del clero. Il Consiglio permanente, tenendo conto dell’incremento del tasso d’inflazione e delle difficoltà in corso, ha innalzato a € 13,38 il valore del punto per il calcolo del sostentamento del clero per l’anno 2025. Tale incremento, pari a +2%, ha un’incidenza minima rispetto all’aumento del costo della vita registrato in questi anni.
Adempimenti. I vescovi hanno approvato la pubblicazione di due messaggi: quello per la 36ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei (17 gennaio 2025), dal titolo Pellegrini di speranza, e quello per la 47ª Giornata per la vita (2 febbraio 2025), sul tema Trasmettere la vita, speranza per il mondo. «Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita (Sap 11,26)».
Comunicazioni
Settimana sociale. Nel corso dei lavori il Consiglio permanente si è confrontato sui frutti della 50ª Settimana sociale (3-7.7.2024), condividendo e approvando alcune linee di attività del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici in Italia che saranno promosse dalle diocesi nei prossimi mesi. Quello di Trieste, infatti, non è stato solo un evento, ma la tappa di un processo. Si tratta ora di continuare ad animare il senso di partecipazione alla vita del paese con uno stile di dialogo, di discernimento comunitario e di proposte, sull’esempio delle Piazze della democrazia, dei Tavoli, dei Dialoghi delle buone pratiche, dei Patti di collaborazione fra cittadini e pubbliche amministrazioni.
Sono stati quindi presentati alcuni strumenti (nella forma di schede a carattere metodologico) che aiuteranno le diocesi a proseguire localmente quanto sperimentato a Trieste. L’impegno è anche quello di promuovere percorsi di formazione alla partecipazione alla vita democratica, sulla base della dottrina sociale della Chiesa, con una particolare attenzione alle giovani generazioni, oltre che organizzare incontri di condivisione e discernimento su diverse questioni sociali fra amministratori di ispirazione cristiana.
Tribunali ecclesiastici. Ai vescovi è stata infine illustrata l’attività dei tribunali ecclesiastici in materia di nullità matrimoniale in relazione alla ripartizione dei contributi. Il 2024 è il sesto anno di applicazione della revisione delle Norme circa il regime amministrativo dei tribunali ecclesiastici italiani in materia di nullità matrimoniale. È stato presentato un quadro del servizio dei tribunali operanti in Italia, con alcuni dati riguardanti il costo medio delle cause e il fondo per i meno abbienti.
Nomine
Nel corso dei lavori il Consiglio episcopale permanente ha provveduto alle seguenti nomine:
− coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici ungheresi in Italia: don András Tőrő (Debrecen-Nyíregyháza, Ungheria);
− coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici srilankesi in Italia: fr. B.P. Sanjeewa Mendis (Colombo, Sri Lanka);
− coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici polacchi in Italia: mons. Jan Antoni Główczyk (Tarnów, Polonia);
− assistente ecclesiastico nazionale del Movimento studenti di Azione cattolica italiana (MSAC): don Luigi Caravella (Molfetta - Ruvo - Giovinazzo - Terlizzi);
− consulente ecclesiastico nazionale dell’Associazione cattolica operatori sanitari (ACOS): don Simone Valerani (Crema);
− assistente ecclesiastico centrale dell’Azione cattolica ragazzi (ACR): don Francesco Marrapodi (Reggio Calabria - Bova);
− assistente ecclesiastico nazionale per la Branca esploratori-guide dell’Associazione guide e scouts cattolici italiani (AGESCI): p. Diego Mattei SJ.
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Inoltre la Presidenza, nella riunione del 23 settembre 2024, ha proceduto alle seguenti nomine:
− presidente della Commissione presbiterale italiana (CPI): s.e.r. mons. Stefano Manetti, vescovo di Fiesole e presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata;
− membri del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori: dott.ssa Chiara Griffini (presidente); dott.ssa Emanuela Vinai (coordinatrice); dott.ssa Anna Deodato; p. Salvatore Franco OMI; dott. Stefano Lassi; dott. Martino Nardelli; p. Luigi Sabbarese CS; dott.ssa Maria Suma; don Gianluca Marchetti; dott. Vincenzo Corrado;
− membro del Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli: dott. Nicolò Della Chiesa;
− membro del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica: don Pietro Rescigno (Salerno - Campagna - Acerno);
− membro della Presidenza della Fondazione Missio: don Gianluca Marchetti, sottosegretario CEI e direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi giuridici;
− rappresentante della CEI presso la Federazione tra le associazioni del clero in Italia (FACI): don Gianluca Marchetti, sottosegretario CEI e direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi giuridici;
− membro in rappresentanza della CEI dell’Osservatorio centrale dei beni culturali di interesse religioso di proprietà ecclesiastica: don Pietro Rescigno (Salerno - Campagna - Acerno);
− membri del Consiglio nazionale della scuola cattolica (CNSC): prof. Umberto Palaia (presidente nazionale AGeSC), prof.ssa Margherita Siberna Benaglia (vice presidente nazionale AGeSC), dott. Luca Iemmi (presidente nazionale FISM).
Roma, 25 settembre 2024.