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Documenti, 11/2024, 01/06/2024, pag. 363

Sinodo italiano: verso la fase profetica

79ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (Roma, 20-23.5.2024)

Mons. Erio Castellucci

L’Assemblea generale di maggio della Conferenza episcopale italiana (CEI), dopo il dialogo a porte chiuse «franco e cordiale col papa» – di cui poi i media hanno in parte riferito per alcune infelici parole del pontefice sull’omosessualità nei seminari – è stata caratterizzata dalla discussione sul Cammino sinodale italiano (cf. qui a p. 371 il Comunicato finale). Da un lato vi è stata la presentazione ai vescovi della sintesi delle 5 Commissioni del Comitato sinodale; dall’altra la relazione dell’arcivescovo Erio Castellucci, presidente del Comitato (cf. qui a fianco). Il primo testo non è pubblico perché, dopo il vaglio assembleare, sarà affidato al Consiglio permanente, che stenderà i Lineamenta per la I Assemblea sinodale italiana (15-17.11.2024) e contemporaneamente lo trasmetterà come contributo nazionale alla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi. Castellucci ha preso atto della «legittima varietà delle voci» presenti nella Chiesa che è in Italia, ma anche della parallela «buona consonanza» su alcuni temi di fondo, come la fine della cristianità. Tra i numerosi punti toccati merita evidenziare quello relativo alla cultura: «Noi abbiamo tanti argomenti ben fondati da una parte e tante esperienze ben collaudate dall’altra; ma troppe volte le due sponde non si parlano (…) scarseggiano i ponti che evitino le derive dell’accademismo e dello sperimentalismo».

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Documenti, 2021-19

La soluzione migliore

Biglietti pastorali dei giovani dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola

Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola

L’arcidiocesi di Modena e Nonantola ha inaugurato l’anno pastorale il 25 settembre con un testo di linee guida firmato dall’arcivescovo, mons. Erio Castellucci, ma nato dalle riflessioni di 80 giovani, provenienti da 26 parrocchie dell’arcidiocesi, «interrogati» durante il campo estivo della pastorale giovanile svoltosi a Campestrin (Trento). Proprio queste riflessioni hanno ispirato la forma, inedita come genere, dei «biglietti pastorali», cui l’arcivescovo ha dato il significativo titolo di La soluzione migliore. I quattro temi su cui s’incentra il documento sono: l’esperienza cristiana delle comunità e dei giovani; i sacramenti e le nuove frontiere della pandemia; il rapporto con il corpo, gli affetti e la sessualità; il necessario dialogo fra Chiesa e creato, per la realizzazione di una «Chiesa ecologica».

Mons. Castellucci ha spiegato che questi temi permettono di seguire il cammino sinodale che la Chiesa italiana sta avviando, facendo leva sul dialogo, sul confronto, sulla preghiera, sulle celebrazioni e sull’attività, con la consapevolezza che la Chiesa è sempre più chiamata a un ascolto profondo, soprattutto dei giovani, dai quali, spesso, può arrivare proprio «la soluzione migliore».

Documenti, 2020-1

L'iniziazione cristiana dei ragazzi

Lettera pastorale 2019-2020

Mons. Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola

Come altre diocesi italiane negli ultimi anni (Cremona 2016, Brescia 2017, Mantova 2017, Latina 2019 in Regno-doc. 17,2019,533, Cerignola 2019), anche la diocesi di Modena-Nonantola dedica la propria attenzione pastorale all’iniziazione cristiana con la lettera del vescovo Erio Castellucci «Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv 4,10)». L’iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, presentata il 21 settembre.

Il vescovo spiega di aver attinto per la stesura della lettera a una pluralità di contributi: dalle parrocchie ai presbiteri e diaconi, dal Consiglio pastorale diocesano all’Ufficio catechistico, compresi anche l’Ufficio catechistico regionale e la Commissione episcopale nazionale per la dottrina della fede. «Insieme a loro e grazie a loro ho maturato tre convinzioni… 1) Il contesto della secolarizzazione, pure causa di molte fatiche e incomprensioni, va letto ormai come un dato irreversibile, che ci chiede di transitare da un’iniziazione di tipo dottrinale-deduttivo a una di tipo esperienziale-induttivo. 2) Il soggetto dell’iniziazione è la comunità cristiana, che ha come interlocutori privilegiati i ragazzi e le famiglie e possiede una natura “sinodale” e missionaria. 3) Gli strumenti dell’iniziazione vanno continuamente aggiornati, tenendo conto dell’integralità dell’esperienza di fede – liturgia, catechesi, diaconia – e delle nuove opportunità offerte dal mondo digitale».

Documenti, 2017-9

Generare una vita di fede

Al XV Convegno nazionale di pastorale giovanile

Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena

«Un buon educatore dei giovani agisce a nome della comunità e non da solitario, è mosso dall’amore verso i ragazzi e non si fa prendere da paura e pregiudizio verso di loro, sa mettere i necessari “no” dentro al grande “sì” che è il Vangelo». Intervenendo il 21 febbraio al XV Convegno nazionale di pastorale giovanile, sul tema «La cura e l’attesa. Il buon educatore e la comunità cristiana» (Bologna, 20-23 febbraio 2017), l’arcivescovo di Modena-Nonantola mons. Erio Castellucci ha affrontato un tema che sarà al centro della riflessione della Chiesa cattolica italiana e di quella universale nella XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sui giovani, con una relazione su «Generare la fede. Generare una vita di fede. La comunità cristiana, l’educazione e gli educatori».

La riflessione di mons. Castellucci affronta la questione della pastorale giovanile inquadrandola in modo indissociabile nella vita della comunità cristiana; per fare questo procede a chiarire che cosa s’intenda per «comunità cristiana», e per ciascuno dei livelli di significato (comunità ministeriale, eucaristica, battesimale e civile) evidenzia un’interconnessione con la pastorale giovanile, che appare provocare tutta la pastorale a un modo nuovo di guardarsi, a partire dallo sguardo nuovo dei giovani.