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Documenti, 5/2023, 01/03/2023, pag. 132

L’arcivescovo di Canterbury: non siete dimenticati

Justin Welby

La preghiera ecumenica celebrata in Sud Sudan il 4 febbraio 2023 era presieduta congiuntamente da papa Francesco, dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e dal moderatore della Chiesa di Scozia Iain Greenshields. Pubblichiamo integralmente il testo pronunciato dal leader anglicano Welby, in una nostra traduzione dall’inglese (www.archbishopofcanterbury.org).

 

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Documenti, 2017-13

Ortodossi e anglicani: contro la schiavitù moderna

Bartolomeo I; Justin Welby

Un forum dal titolo «Peccati davanti ai nostri occhi», organizzato dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e dalla Chiesa d’Inghilterra presso la sede del Patriarcato a Istanbul (6-7.2.2017), i leader delle due Chiese – il patriarca ecumenico Bartolomeo I, ortodosso, e l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, anglicano – hanno chiesto perdono per i peccati di omissione «per non aver agito, e con sufficiente celerità, per arginare la piaga della schiavitù moderna», e hanno annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro comune per la lotta contro il traffico di esseri umani (www.patriarchate.org; nostra traduzione dall’inglese).

Documenti, 2017-5

Una visione futura dell’Europa

All’Institut catholique di Parigi

Justin Welby, arcivescovo di Canterbury

A pochi mesi dalla Brexit, il referendum che ha deciso per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, il 17 novembre l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby ha tenuto all’Institut catholique di Parigi una prolusione su «La nostra visione dell’Europa nel XXI secolo alla luce del bene comune», nel corso di una cerimonia in cui gli è stato conferito un dottorato honoris causaSecondo il primate anglicano, «nessuno si può permettere di vedere la decisione del Regno Unito di lasciare l’UE come un ponte levatoio che si è alzato troncando tutte le nostre relazioni con il continente europeo. L’idea dell’Europa deve varcare i confini dell’Unione Europea». Senza risparmiare critiche al burocratismo centralistico delle istituzioni europee e a un’integrazione che si è compiuta solo a livello economico e con un’impostazione mercantilistica, l’arcivescovo indica la necessità di ritrovare i valori condivisi dell’Europa, «affermando l’idea di un’“Europa cattolica”» e recuperando «la capacità di condividere il proprio lessico religioso con il resto del continente». «Sussidiarietà, solidarietà, gratuità, creatività. Possono essere queste le architravi per una visione dell’Europa cattolica nel XXI secolo».

Documenti, 2016-19

Rinnovare l’impegno per la pace

Incontro internazionale di dialogo e preghiera tra le religioni e le culture ad Assisi

Justin Welby; Bartolomeo I; Francesco; David Brodman; Din Syamsuddin; Koei Morikawa

A 30 anni dalla prima Giornata mondiale di preghiera per la pace, nel 1986 (cf. Regno-doc. 21,1986,642ss; Regno-att. 20,1986,553), ad Assisi si è tenuto dal 18 al 20 settembre l’Incontro internazionale di dialogo e preghiera tra le religioni e le culture «Sete di pace. Religioni e culture in dialogo», organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla diocesi di Assisi - Gualdo Tadino - Nocera Umbra e dalle famiglie francescane. Nell’ultima giornata, il 20 settembre, si sono tenute una preghiera ecumenica nella basilica inferiore di San Francesco e una cerimonia interreligiosa in piazza San Francesco, con la presenza del papa e dei leader religiosi mondiali. Pubblichiamo alcuni dei discorsi pronunciati nelle due occasioni e l’Appello di pace, firmato dal papa e dai leader religiosi presenti, che è stato consegnato a un gruppo di bambini e, tramite loro, ai rappresentanti delle nazioni. «Si apra finalmente un nuovo tempo, in cui il mondo globalizzato diventi una famiglia di popoli. Si attui la responsabilità di costruire una pace vera, che sia attenta ai bisogni autentici delle persone e dei popoli, che prevenga i conflitti con la collaborazione, che vinca gli odi e superi le barriere con l’incontro e il dialogo» (Appello di pace).