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Documenti, 3/2023, 01/02/2023, pag. 79

In Ecclesiarum communione

Costituzione apostolica circa l’ordinamento del vicariato di Roma

Francesco

Con la costituzione apostolica In Ecclesiarum communione, pubblicata il 6 gennaio, papa Francesco ha riorganizzato la diocesi di Roma, di cui è il vescovo. Poiché «è nella natura spirituale, pastorale e canonica della diocesi di Roma rappresentare in sé la missione di esemplarità in costante tensione verso il regno di Dio», la riforma è orientata all’obiettivo di «rianimare la missione, nel primato della carità e nell’annuncio della misericordia divina», e a questo fine «vanno sostenute e promosse, in sinergia, la collegialità episcopale e l’attiva partecipazione del popolo dei battezzati». In sintesi il risultato sarà una maggiore presenza e controllo del papa nella gestione quotidiana della diocesi, e un ruolo rafforzato per le strutture di sinodalità, come il Consiglio episcopale e il Consiglio pastorale parrocchiale, che diventa obbligatorio in ogni parrocchia. Tra le ragioni che possono aver influito c’è stata anche una revisione del bilancio della diocesi, commissionata l’anno scorso a un ex membro dello studio Deloitte, e che ha portato a scelte in linea con le azioni intraprese da Francesco nei confronti dell’Opus Dei, della Caritas internationalis, dell’Ordine di Malta e del movimento di Comunione e liberazione.

La riorganizzazione è entrata in vigore il 31 gennaio e sostituisce quella disposta da Giovanni Paolo II nel 1998.

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Attualità, 2023-6

A. Preda (a cura di), «Caro Zaccagnini...»

Lettere scelte a un credente prestato alla politica

Francesco Pistoia

Aldo Preda raccoglie lettere a (e di) Zaccagnini e pagine di tante personalità della Chiesa, della cultura, della politica. L’insieme è un denso profilo della sua vita, della sua educazione cristiana, del suo impegno nella GIAC e nella FUCI, del suo ingresso nella Resistenza. L’amore per la famiglia, per la Chiesa e per il prossimo sostanzia il suo agire e i suoi sentimenti. Il dolore per la perdita di Grazia e Luca, figli adorati, e per l’assassinio di Moro lo accompagna sino al termine del suo pellegrinaggio terreno.

 

Documenti, 2023-5

Santificati nella verità

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S’intitola Sanctificati in veritate (Gv 17,19) la seconda lettera pastorale di mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa dal 2020. Pubblicata il 20 novembre 2022, la lettera pastorale si articola in tre sezioni, dedicate rispettivamente a tre eventi ecclesiali: il Cammino sinodale, che intraprende il suo secondo anno di vita, il 70° anniversario della lacrimazione della Madonna, che ricorre in agosto, e «La Chiesa che dovremo essere», sezione destinata ad alcune imprescindibili priorità pastorali. Il percorso sinodale sin qui compiuto nella Chiesa siracusana ha fatto emergere «una difficoltà di fondo, quella cioè di concepire realmente la Chiesa come popolo che cammina insieme, guidata dallo Spirito. Purtroppo, in molti casi, sussiste un’erronea percezione della costituzione gerarchica della Chiesa, dove il presbitero ha un ruolo totalizzante, dove manca del tutto l’idea del sacerdozio comune, del ruolo importante del laicato. Da questo punto di vista, la scelta dell’ascolto della Parola è stata un passo necessario per vivere in pienezza l’idea di popolo che cammina insieme, che sogna una Chiesa rinnovata».

 

Documenti, 2023-3

La guerra in un mondo globalizzato

Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Francesco

Dalla minaccia del nucleare alle situazioni d’ingiustizia, dalla guerra in atto in Ucraina alla pena di morte come strumento di repressione in Iran, papa Francesco, nell’annuale discorso di inizio anno al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (pronunciato il 9 gennaio scorso), ha manifestato le sue preoccupazioni nei confronti dell’umanità: essa sta vivendo «la terza guerra mondiale di un mondo globalizzato, dove i conflitti interessano direttamente solo alcune aree del pianeta, ma nella sostanza coinvolgono tutti».

Rispondendo alle nuove necessità della pace, nella seconda parte del suo ampio discorso il papa ha ripercorso la Pacem in terris, l’enciclica di Giovanni XXIII di cui nel 2023 ricorre il 60° anniversario. Ha ribadito che «ogni essere umano è persona, cioè una natura dotata d’intelligenza e di volontà libera», e quindi è soggetto di «diritti e di doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili», e ha fatto sua l’idea portante del documento di papa Roncalli: anche per Francesco la pace è possibile alla luce di quattro beni fondamentali, che sono la verità, la giustizia, la solidarietà e la libertà.