In Ecclesiarum communione
Costituzione apostolica circa l’ordinamento del vicariato di Roma
Con la costituzione apostolica In Ecclesiarum communione, pubblicata il 6 gennaio, papa Francesco ha riorganizzato la diocesi di Roma, di cui è il vescovo. Poiché «è nella natura spirituale, pastorale e canonica della diocesi di Roma rappresentare in sé la missione di esemplarità in costante tensione verso il regno di Dio», la riforma è orientata all’obiettivo di «rianimare la missione, nel primato della carità e nell’annuncio della misericordia divina», e a questo fine «vanno sostenute e promosse, in sinergia, la collegialità episcopale e l’attiva partecipazione del popolo dei battezzati». In sintesi il risultato sarà una maggiore presenza e controllo del papa nella gestione quotidiana della diocesi, e un ruolo rafforzato per le strutture di sinodalità, come il Consiglio episcopale e il Consiglio pastorale parrocchiale, che diventa obbligatorio in ogni parrocchia. Tra le ragioni che possono aver influito c’è stata anche una revisione del bilancio della diocesi, commissionata l’anno scorso a un ex membro dello studio Deloitte, e che ha portato a scelte in linea con le azioni intraprese da Francesco nei confronti dell’Opus Dei, della Caritas internationalis, dell’Ordine di Malta e del movimento di Comunione e liberazione.
La riorganizzazione è entrata in vigore il 31 gennaio e sostituisce quella disposta da Giovanni Paolo II nel 1998.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.