Alle soglie di una nuova Riforma
Alla 13° Assemblea generale della Federazione luterana mondiale (FLM)
«L’ecumenismo del XXI secolo deve andare molto più lontano di quello del secolo scorso. L’unità tra i cristiani non può essere l’obiettivo finale della nuova Riforma; può essere solo un sottoprodotto dello sforzo di riunire l’intera famiglia umana e di assumere una responsabilità comune per il suo ambiente, l’intera creazione». Alla 13a Assemblea generale della Federazione luterana mondiale (FLM), che si è tenuta a Cracovia (Polonia) dal 13 al 19 settembre sul tema «Un solo corpo, un solo Spirito, una sola speranza», il discorso d’apertura è stato tenuto da Tomas Halík.
Il filosofo e teologo ceco ha sottolineato che «è necessario comprendere e accettare più profondamente quella che è la missione e l’essenza della Chiesa: essere un segno efficace… dell’unità a cui tutta l’umanità è chiamata, essere uno strumento di riconciliazione e di guarigione delle ferite del nostro mondo comune. Se aspiriamo all’unità non è per rendere il cristianesimo più potente e influente in questo mondo, ma più credibile: “Perché il mondo creda”».
Durante l’Assemblea Anne Burghardt, segretaria generale della FLM, e il card. Kurt Koch, prefetto del Dicastero vaticano per la promozione dell’unità dei cristiani, hanno presentato una dichiarazione comune sul percorso ecumenico verso i 500 anni della Confessione di Augusta (cf. riquadro a p. 570).
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