Un pellegrinaggio penitenziale
Viaggio apostolico in Canada (25-29.7.2022)
«Chiedo perdono… per i modi in cui molti membri della Chiesa e delle comunità religiose hanno cooperato, anche attraverso l’indifferenza, a quei progetti di distruzione culturale e assimilazione forzata dei governi dell’epoca, culminati nel sistema delle scuole residenziali». Il motivo principale del viaggio apostolico di papa Francesco in Canada (25-29 luglio 2022), dopo l’invito che una delegazione di rappresentanti dei popoli indigeni gli aveva rivolto a Roma alla fine di marzo (cf. Regno-doc. 11,2022,336), era di presentare una richiesta di perdono a nome della Chiesa cattolica per la complicità negli abusi contro i bambini delle prime nazioni, inuit e meticci nelle scuole residenziali (cf. anche Regno-doc. 15,2021,479 e 21,2021,679).
La richiesta di perdono c’è stata – «la Chiesa si inginocchia dinanzi a Dio e implora il perdono per i peccati dei suoi figli» – sempre in riferimento ai peccati di «membri della Chiesa», «tanti cristiani», «dei credenti» e non della Chiesa in quanto tale. Non vi è stato invece alcun riferimento alla cosiddetta «dottrina della scoperta» o all’abrogazione formale dei documenti pontifici che furono usati per giustificare l’appropriazione delle terre abitate dagli indigeni durante la colonizzazione (cf. riquadro a p. 534).
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