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Documenti, 17/2022, 07/01/2022, pag. 540

Fare crescere la corresponsabilità

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Matera, 20-22 settembre 2022)

Conferenza episcopale italiana

Il Consiglio permanente celebrato a Matera, alla vigilia delle elezioni italiane, è il primo che porta l’impronta della presidenza del card. Zuppi. Frutto principale è l’appello alle donne e agli uomini del paese, intitolato Osare la speranza, un caldo invito a partecipare al voto in un tempo in cui occorre con «realismo cristiano» rendere conto della «speranza» a fronte di una guerra, di una pandemia, della crisi ambientale, della perdita di fiducia nelle istituzioni… La soluzione possibile è vista nel recupero dei principi della dottrina sociale della Chiesa e nell’arte «del dialogo e dell’ascolto, ingredienti indispensabili per ricostruire le condizioni della partecipazione e del confronto». Questi ultimi sono stati ulteriormente evocati anche per quanto riguarda il secondo anno del Sinodo dedicato a I cantieri di Betania. Sempre in tema sinodalità, il Consiglio permanente ha congedato il Gruppo di coordinamento e messo in campo un Comitato, la cui presidenza è affidata sempre a mons. Erio Castellucci. Tra gli altri punti all’ordine del giorno dell’organismo episcopale, ricordiamo: la «revisione della disciplina attuale sulle commissioni episcopali»; il tema di alcune giornate tematiche (per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per il dialogo cattolici-ebrei, per la vita); il punto sulla stesura della Ratio nationalis per la formazione nei seminari; e infine l’istituzione di un Fondo di solidarietà a sostegno delle diocesi per «l’aumento del costo dell’energia».

 

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Documenti, 2025-11

Un appello per la pace

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana – Comunicato finale (Roma, 27 maggio 2025)

C’è molta attualità nel Comunicato finale della sessione straordinaria del Consiglio permanente della CEI del 27 maggio scorso: si parla di papa Leone XIV, al quale i vescovi esprimono «obbedienza filiale» nella «memoria di quanto ricevuto» da papa Francesco. Si parla di pace «disarmata e disarmante», come l’ha definita Leone XIV sulla scia del predecessore, riferita all’Ucraina e alla Striscia di Gaza in particolare. Si parla poi dei referendum dei primi di giugno, lasciando intendere che i vescovi porrebbero un «sì» al quesito sulla cittadinanza ai migranti, anche se sarebbe meglio «una riforma complessiva della legge». Si parla di carceri e del loro affollamento; si parla d’«infinita dignità della persona dal concepimento alla morte naturale», facendo indiretto riferimento da un lato alla sentenza della Corte costituzionale relativa a un minore e alle sue due «madri», dall’altro alla legge toscana sul fine vita. Ma al centro del Consiglio straordinario c’era il prosieguo del Cammino sinodale italiano dopo l’Assemblea del marzo scorso, definita «vivace e creativa». I vescovi hanno steso un «cronoprogramma che prevede un’intensa attività di stesura del testo da presentare alla votazione all’Assemblea sinodale» di ottobre, passando da tutti gli organismi della CEI e dal Comitato sinodale.

Documenti, 2025-11

L'abuso spirituale

Servizio nazionale per la tutela dei minori della Conferenza episcopale italiana

«L’abuso nel contesto ecclesiale è sempre spirituale», ed «è sempre anche espressione di abuso di potere e di coscienza». È il principale punto fermo dell’agile sussidio del Servizio nazionale per la tutela dei minori della Conferenza episcopale italiana, intitolato L’abuso spirituale. Elementi di riconoscimento e di contesto e pubblicato il 14 aprile, che «si propone di offrire uno strumento concreto per chi desidera affrontare queste realtà con consapevolezza e responsabilità». Il testo presenta i principali elementi caratterizzanti degli abusi, il modus operandi delle persone abusanti e le conseguenze sulle vittime, che non sono necessariamente solo minori o «persone con carenze fisiche, cognitive o psicologiche». Si sottolinea l’importanza del «contesto sistemico»«comunitario, istituzionale e sociale» –, che è «essenziale per cogliere la responsabilità del singolo, della comunità e della Chiesa stessa».

Il sussidio è stato curato da Anna Deodato, don Gottfried Ugolini, Luisa Bove, don Enrico Parolari, Marco Rondonotti; hanno collaborato suor Alessandra Bonifai, mons. Gianni Checchinato, Roberto Costamagna, Ludovica Eugenio, mons. Alessandro Giraudo, Martin Lintner, Luciano Manicardi, don Lello Ponticelli, Chiara Palazzini, don Fabrizio Rinaldi, suor Elisabeth Senfter, Assunta Steccanella, suor Mariachiara Vighesso.

Documenti, 2025-7

Parlare di pace

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Roma, 10-12 marzo 2025)

Dopo aver ricordato nella preghiera papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio, il Consiglio permanente della CEI è entrato nel vivo del suo ordine del giorno. Si è parlato di giubileo e della necessità che esso sia accompagnato da «gesti concreti» che ne incarnino lo spirito, con particolare riferimento alla pace, all’ecologia e al mondo del carcere. Rapido, nel Comunicato finale, il cenno al Sinodo italiano, dal quale si coglie che sarà la Presidenza della CEI, assieme ai vescovi della Presidenza del Comitato nazionale del Sinodo, a stilare le Proposizioni in discussione alla II Assemblea del 31 marzo – 3 aprile. Ampio spazio è stato dato al tema della pace senza «se» e senza «ma», con ampia eco del magistero recente di Francesco: no alla retorica bellicistica, no all’innalzamento delle spese militari, no ai «nazionalismi antiumani». Quanto ai «temi della sicurezza e della difesa, è fondamentale che tali preoccupazioni non diventino tamburi di guerra» – affermano i presuli guardando all’Europa –. D’altra parte è opportuna una «Camaldoli europea», così come l’ha definita il cardinale presidente, il card. Matteo Maria Zuppi, anche come rilancio dell’impegno dei cattolici in politica che hanno vissuto una sorta di piccola primavera nella Settimana sociale di Trieste.