I semi del tempo
«Più che segni da leggere, abbiamo bisogno di semi da piantare. Quando si solleverà la coltre di ansia e di paura, di rassegnazione e di rabbia, saremo come il contadino che, sul finire dell’inverno, apre lo scrigno che contiene i semi gelosamente custoditi per la semina di primavera». Lo scrive il vescovo di Novara, mons. Franco Giulio Brambilla, nella lettera pastorale I semi del tempo. La parola di Dio nel cuore degli uomini, pubblicata il 26 giugno in vista dell’anno pastorale 2021-2022. A partire dal c. 4 del Vangelo di Marco, con la parabola del seminatore, il vescovo propone una meditazione sulla Parola e sulla sua forza irresistibile di trasformazione del cuore degli uomini, e afferma come – in un momento storico segnato dalla pandemia – la capacità di piantare «semi» di futuro e di speranza divenga più urgente della lettura dei «segni» dei tempi. E l’«abbondante seminagione» cui sono chiamati fedeli e comunità è quella del Vangelo. Il cammino di rinascita dopo la pandemia dovrà essere un cammino di riscoperta dell’essenziale con al centro la Parola. «La riforma della Chiesa e della pastorale ha qui la sua sorgente».
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