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Documenti, 5/2021, 01/03/2021, pag. 129

Un mondo unito dalla pandemia

Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Francesco

Il mondo nel 2021 è unito dalla pandemia, e ciò avviene nel segno della crisi, che assume – acutizzandole – forme diverse: crisi sanitaria, ambientale, economica e sociale, politica e antropologica.

Il tradizionale discorso d’inizio anno di papa Francesco ai membri del corpo diplomatico accreditati presso la Santa Sede, tenutosi l’8 febbraio dopo essere stato rimandato per un’indisposizione del papa, si sofferma «su alcune delle crisi provocate o evidenziate dalla pandemia, guardando al contempo alle opportunità che da esse derivano per edificare un mondo più umano, giusto, solidale e pacifico».

Gli stati che attualmente intrattengono relazioni diplomatiche con la Santa Sede sono 183, ai quali vanno aggiunti l’Unione Europea e il Sovrano militare ordine di Malta. Le cancellerie di ambasciata con sede a Roma sono 88, più gli uffici della Lega degli stati arabi, dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni e dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

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Francesco

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Il 10 febbraio papa Francesco ha scritto una lettera alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, pubblicata poi il giorno successivo. Il tema riguarda le «deportazioni di massa» che la nuova amministrazione Trump ha già attivato, mobilitando l’esercito (cf. anche Regno-att. 4,2025,70 e 106). La lettera invita i vescovi a resistere al provvedimento. Si tratta di fatto di una rottura tra Roma e Washington che non ha precedenti. Il papa esorta «tutti i fedeli della Chiesa cattolica, e tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a non cedere a narrazioni che discriminano e causano inutili sofferenze ai nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati».

Il giorno stesso i vescovi degli Stati Uniti hanno risposto al papa per bocca del presidente della Conferenza dei vescovi cattolici, l’ordinario militare mons. Timothy Broglio (cf. riquadro a p. 130).