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Documenti, 21/2021, 01/12/2021, pag. 680

L’Europa cammina insieme

Assemblea plenaria nel 50° dell’istituzione

Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE)

«La nostra missione ci sospinge a camminare insieme verso il futuro di un continente che nasce da un destino di bellezza e di civiltà, di bontà diffusa e consolidata nei cuori, nelle tradizioni, nelle lingue: in sostanza, in un comune sentire, in un’anima». S’intitola Camminare insieme il messaggio finale dell’Assemblea plenaria del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE) nel cinquantesimo della sua istituzione, tenutasi a Roma dal 23 al 26 settembre sul tema «CCEE, 50 anni a servizio dell’Europa, memoria e prospettive nell’orizzonte di Fratelli tutti».

Durante i lavori è stata anche rinnovata la presidenza dell’organismo: l’arcivescovo di Vilnius, mons. Gintaras Grušas, presidente della Conferenza episcopale della Lituania, è il nuovo presidente; succede al card. Angelo Bagnasco, che ha guidato il CCEE dal 2016 al 2021. I due nuovi vice presidenti sono Ladislav Nemet, presidente della Conferenza episcopale internazionale dei Santi Cirillo e Metodio, e il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE).

Stampa (27.9.2021) da sito web www.ccee.eu. Titolazione redazionale. Cf. infografica e «Promemoria» in questo numero alle pp. 681 e 683.

Popoli e nazioni d’Europa, noi, vescovi della Chiesa cattolica uniti al santo padre Francesco, a voi apriamo i nostri cuori e vi rinnoviamo la stima e l’affetto di padri e pastori.

Siamo convenuti in Roma per il 50° anniversario del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE), organismo che san Paolo VI volle dopo il concilio Vaticano II come segno ulteriore di attenzione e vicinanza ecclesiale all’amato continente. 

Un’anima europea

     Accanto alla venerata tomba dell’apostolo Pietro, fortificati dalla sua viva testimonianza, e confermati dalle parole del sommo pontefice Francesco, ci rivolgiamo a voi, cari fratelli e sorelle, per dirvi che siamo con voi, e che la nostra missione ci sospinge a camminare insieme verso il futuro di un continente che nasce da un destino di bellezza e di civiltà, di bontà diffusa e consolidata nei cuori, nelle tradizioni, nelle lingue: in sostanza, in un comune sentire, in un’anima.

     Come è noto, la storia europea è un intreccio armonico di peculiarità che hanno trovato sintesi e compimento nella persona di Cristo, redentore del mondo. È, questo, un dono che la Provvidenza ha fatto con l’arrivo degli apostoli Pietro e Paolo, con la testimonianza di fede fino al sangue, e ha irrorato ogni dove attraverso vie e ponti, scambi e ricerca, liturgia e la comune fede. Quasi che Gerusalemme e Atene dovessero trovare il proprio approdo a Roma.

     Le sfide dei tempi, come la difficoltà di dialogare, la diffidenza nell’incontro con l’altro, la cultura materialista dominante, incalzano sia la fede cristiana che la religione, e in genere la civiltà umana. Non dobbiamo temere ma essere uniti, e noi – come pastori e cittadini – camminiamo con voi, singoli, famiglie, popoli, nazioni, per essere servitori della vostra gioia. O genti che ci ascoltate, la nostra voce non è potente, ma porta l’eco dei secoli: ha un solo nome da annunciare sui tetti di ogni dove, Gesù Cristo. Egli è la vera speranza dell’Europa poiché è la verità, e solo la verità rende liberi.

Ci si salva insieme

     Il santo padre Francesco non cessa di ricordare che ci si salva insieme, e di questo messaggio l’Europa ha grande bisogno. Ci ha invitato a intraprendere il cammino sinodale per metterci in ascolto di tutti.

     Da subito ci adoperiamo a organizzare una riflessione continentale e aspettiamo con fiducia di ascoltare che cosa ci diranno i popoli europei. Quando si cammina insieme, quando si ha una meta comune, cresce la stima vicendevole, si sviluppa la pazienza, chi è più avanti incoraggia, misura il passo e non s’impone. Ma la meta dev’essere chiara, solida e bella, cioè alta, capace di affascinare, di superare difficoltà e stanchezze, di sprigionare le energie migliori di ogni protagonista.

     Nessuno tema il Vangelo di Gesù: esso ci par-la dell’uomo e di Dio, garante della dignità umana, ricorda che nessuno è solo né deve esserlo, che i più deboli devono avere uno sguardo preferenziale. Ricorda che non esiste libertà senza l’al-tro, né progresso, poiché ognuno è un bene per tutti: persone, famiglie e stati. Il punto di sintesi di questo camminare insieme sta in ciascuno come desiderio e in Dio come principio: egli non è geloso della creatura umana, del suo desiderio di gioia e di infinito. Ne è piuttosto il principio e il destino.

     In questo anniversario tanto caro invitiamo tutti in Europa: camminiamo insieme. Le nostre parole sono quelle della fede, e anche quelle del-la vera ragione: provengono dalla medesima fonte, la parola del Padre, Cristo Signore. Dove c’è lui non ci sono periferie dimenticate: lì si trovano Dio, i credenti, persone di buona volontà.

     Con voi alziamo lo sguardo avanti, lontano, per non perdere la strada e non fermarci nei rivoli della storia. Insieme si vede meglio e si cammina umili verso orizzonti di luce e di pace.

 

     Roma, 25 settembre 2021.

Tipo Documento
Tema Pastorale - Liturgia - Catechesi
Area EUROPA
Nazioni