Il governo delle associazioni di fedeli
Il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita «ha ritenuto necessaria la regolamentazione dei mandati delle cariche di governo quanto a durata e a numero, come anche la rappresentatività degli organi di governo, al fine di promuovere un sano ricambio e di prevenire appropriazioni che non hanno mancato di procurare violazioni e abusi». Perciò l’11 giugno ha pubblicato il decreto Le associazioni di fedeli, che disciplina l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, private e pubbliche, e negli altri enti con personalità giuridica soggetti alla vigilanza diretta del medesimo Dicastero.
Approvato da papa Francesco in forma specifica, il testo – come evidenzia anche la Nota esplicativa che lo accompagna – identifica due aspetti necessari per un retto esercizio del governo: regolamentare la durata dei mandati degli organi di governo a livello internazionale e garantire la rappresentatività degli stessi. Si dispone quindi che i mandati non possano superare i 5 anni, e che singoli soggetti non possano esercitare più di due mandati consecutivi (con un’eccezione per i fondatori). Le associazioni poi devono garantire a tutti i membri di partecipare, direttamente o indirettamente, all’elezione degli organismi centrali di governo. Le norme qui descritte sostituiscono quanto previsto dagli statuti delle diverse associazioni, se discordanti.
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