Attesa con molte aspettative in tutta la Chiesa cattolica, per la portata delle proposte che l’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per la Regione panamazzonica dell’ottobre 2019 aveva presentato, è stata pubblicata il 12 febbraio l’esortazione apostolica postsinodale di papa Francesco Querida Amazonia.
Il testo si pone in modo peculiare accanto al Documento finale del Sinodo stesso (Regno-doc. 21,2019,648ss). Infatti, afferma il papa, «non svilupperò qui tutte le questioni abbondantemente esposte nel Documento conclusivo. Non intendo né sostituirlo né ripeterlo. Desidero solo offrire un breve quadro di riflessione che incarni nella realtà amazzonica una sintesi di alcune grandi preoccupazioni che ho già manifestato nei miei documenti precedenti, affinché possa aiutare e orientare verso un’armoniosa, creativa e fruttuosa ricezione dell’intero cammino sinodale… Ho preferito non citare tale Documento in questa esortazione, perché invito a leggerlo integralmente». Sulle richieste avanzate dalle Chiese amazzoniche, in particolare riguardo ai ministeri istituiti, non viene per il momento modificata la disciplina generale, ma si indicano alcune vie per «assicurare il ministero sacerdotale» e per sviluppare una cultura ecclesiale «marcatamente laicale».
Promosso su iniziativa della Conferenza episcopale italiana e pensato più come un sinodo che come un convegno, l’Incontro di riflessione e spiritualità «Mediterraneo, frontiera di pace» era stato lanciato come idea già nel Consiglio permanente del marzo 2018 (cf. Regno-doc. 7,2018,225). Tenutosi a Bari dal 19 al 23 febbraio, con la partecipazione di 58 fra vescovi, patriarchi e cardinali le cui diocesi si affacciano sul Mediterraneo, si prefiggeva di «riscoprire il significato di una comune appartenenza al Mediterraneo, quindi (di) attingere alla bellezza e alla forza della comunione fraterna, e mettere a fuoco una profezia di unità» (card. Gualtiero Bassetti).
L’iniziativa è stata fortemente supportata da papa Francesco, che il 7 luglio 2018 in quella stessa città aveva convocato i capi delle Chiese e delle Comunità cristiane del Medio Oriente per una preghiera ecumenica per la pace (cf. Regno-doc. 15,2018,472ss), e che ha partecipato celebrando la messa conclusiva. L’incontro ha prodotto un documento conclusivo di proposte, che è stato consegnato al papa il 23 febbraio.
La prima Assemblea del cammino sinodale tedesco (Francoforte, 31.1-1.2.2020; Regno-att. 4,2020,72) ha cominciato a confrontarsi con i temi individuati nella fase preparatoria, soprattutto a partire dallo studio pubblicato nel 2018 Violenza sessuale su minori da parte di sacerdoti cattolici, diaconi e religiosi maschi appartenenti agli ordini religiosi nell’area della Conferenza episcopale tedesca (Studio MHG; bit.ly/37YXvFk, in italiano). La ricerca, commissionata dai vescovi tedeschi, aveva colto in questi quattro elementi i fattori predisponenti della diffusione della violenza.
Pubblichiamo i documenti elaborati dai quattro forum preparatori in vista dei lavori assembleari:
I. «Potere e divisione dei poteri nella Chiesa. Partecipazione comune e progettazione missionaria», documento aggiornato al 20 gennaio 2020;
II. «Vita sacerdotale oggi», aggiornato al 12 settembre 2019;
III. «Donne nei servizi e nei ministeri nella Chiesa», aggiornato al 23 ottobre 2019;
IV. «Vita in relazioni riuscite. Vivere l’amore nella sessualità e nella cooperazione», aggiornato al 7 gennaio 2020.