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Documenti, 11/2020, 01/06/2020, pag. 332

La riapertura dei culti religiosi

Protocolli tra il Governo italiano e le comunità di fede

Dopo il Protocollo bilaterale concordato con la Conferenza episcopale italiana il 7 maggio (cf. qui a p. 329), il 15 maggio sulla base di un dialogo multilaterale sono stati sottoscritti a Palazzo Chigi sei ulteriori Protocolli per la celebrazione del culto di altre confessioni e religioni presenti nel paese, anche di alcune che non hanno sottoscritto un’intesa con lo stato italiano, dopo le restrizioni imposte dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria dell’epidemia da coronavirus. Il dialogo ha coinvolto rappresentanti dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia (UCOII), della Comunità religiosa islamica italiana (COREIS), della Grande moschea di Roma, della Tavola valdese, ebrei, avventisti, Assemblee di Dio in Italia (ADI), buddhisti, induisti, Soka Gakkai, ortodossi greci, ortodossi romeni, mormoni, anglicani, la comunità Baha’i, i sikh, la Consulta evangelica.

I diversi Protocolli rispecchiano in linea di massima la struttura del Protocollo siglato con la CEI, con la rilevante differenza che i luoghi di culto delle altre confessioni e religioni nei mesi dell’epidemia erano rimasti chiusi, e individuano per ogni comunità religiosa le precauzioni da adottare tenuto conto delle rispettive specificità.

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