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Documenti, 1/2020, 01/01/2020, pag. 5

Ri-evangelizzazione, cuore della riforma

Discorso alla curia romana per la presentazione degli auguri natalizi

Francesco

«Nell’incontro odierno vorrei soffermarmi su alcuni… dicasteri partendo dal cuore della riforma, ossia dal primo e più importante compito della Chiesa: l’evangelizzazione». Il discorso di papa Francesco alla curia romana per la presentazione degli auguri natalizi, tenuto il 21 dicembre 2019, rappresenta uno dei testi più importanti non solo sul tema della riforma della curia, qui affrontato in modo sistematico dal papa (mentre si attende a breve la costituzione apostolica Praedicate Evangelium), ma per le premesse. Due in particolare le sottolineature: il significato profondo del cambiamento e, legato a questo, la fine del regime di cristianità.

«La curia romana non è un corpo staccato dalla realtà – anche se il rischio è sempre presente –, ma va concepita e vissuta nell’oggi del cammino percorso dagli uomini e dalle donne, nella logica del cambiamento d’epoca. La curia romana non è un palazzo o un armadio pieno di vestiti da indossare per giustificare un cambiamento. La curia romana è un corpo vivo, e lo è tanto più quanto più vive l’integralità del Vangelo».

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Attualità, 2023-6

A. Preda (a cura di), «Caro Zaccagnini...»

Lettere scelte a un credente prestato alla politica

Francesco Pistoia

Aldo Preda raccoglie lettere a (e di) Zaccagnini e pagine di tante personalità della Chiesa, della cultura, della politica. L’insieme è un denso profilo della sua vita, della sua educazione cristiana, del suo impegno nella GIAC e nella FUCI, del suo ingresso nella Resistenza. L’amore per la famiglia, per la Chiesa e per il prossimo sostanzia il suo agire e i suoi sentimenti. Il dolore per la perdita di Grazia e Luca, figli adorati, e per l’assassinio di Moro lo accompagna sino al termine del suo pellegrinaggio terreno.

 

Documenti, 2023-5

Santificati nella verità

Mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa

S’intitola Sanctificati in veritate (Gv 17,19) la seconda lettera pastorale di mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa dal 2020. Pubblicata il 20 novembre 2022, la lettera pastorale si articola in tre sezioni, dedicate rispettivamente a tre eventi ecclesiali: il Cammino sinodale, che intraprende il suo secondo anno di vita, il 70° anniversario della lacrimazione della Madonna, che ricorre in agosto, e «La Chiesa che dovremo essere», sezione destinata ad alcune imprescindibili priorità pastorali. Il percorso sinodale sin qui compiuto nella Chiesa siracusana ha fatto emergere «una difficoltà di fondo, quella cioè di concepire realmente la Chiesa come popolo che cammina insieme, guidata dallo Spirito. Purtroppo, in molti casi, sussiste un’erronea percezione della costituzione gerarchica della Chiesa, dove il presbitero ha un ruolo totalizzante, dove manca del tutto l’idea del sacerdozio comune, del ruolo importante del laicato. Da questo punto di vista, la scelta dell’ascolto della Parola è stata un passo necessario per vivere in pienezza l’idea di popolo che cammina insieme, che sogna una Chiesa rinnovata».

 

Documenti, 2023-5

Il diritto nativo

Lettera apostolica motu proprio circa il patrimonio della sede apostolica

Francesco

Il motu proprio Il diritto nativo circa il patrimonio della sede apostolica, pubblicato il 20 febbraio, interviene nuovamente nel work in progress di riforma delle finanze vaticane per una maggior efficienza e trasparenza, avviato da papa Benedetto XVI e a cui più volte ha messo mano anche papa Francesco. In questo ultimo capitolo si ribadisce che «tutti i beni, mobili e immobili, ivi incluse le disponibilità liquide e i titoli, che siano stati o che saranno acquisiti… dalle istituzioni curiali e dagli enti collegati alla Santa Sede, sono beni pubblici ecclesiastici e come tali di proprietà, nella titolarità o altro diritto reale, della Santa Sede nel suo complesso e appartenenti quindi, indipendentemente dal potere civile, al suo patrimonio unitario, non frazionabile e sovrano». 

Questa precisazione avviene a pochi mesi da un altro motu proprio, pubblicato il 6 dicembre, sulle persone giuridiche strumentali della curia romana, che precisava che «benché tali enti abbiano una personalità giuridica formalmente separata e una certa autonomia amministrativa… sono strumentali alla realizzazione dei fini propri delle istituzioni curiali al servizio del ministero del successore di Pietro» e, pertanto, anch’essi sono «enti pubblici della Santa Sede».