Dolore e vergogna
Lettera ai vescovi del Cile a seguito del rapporto consegnato da mons. Charles J. Scicluna
«Scrivo a voi… per sollecitare umilmente la vostra collaborazione e assistenza nel discernimento delle misure che dovranno essere adottate a breve, medio e lungo termine per ripristinare la comunione ecclesiale in Cile, al fine di riparare per quanto possibile allo scandalo e ristabilire la giustizia». Lo scandalo relativo alle violenze, subite da minori da parte di esponenti del clero e insabbiate o coperte da preti e vescovi, era emerso durante e dopo la recente visita di papa Francesco in Cile (cf. Regno-doc. 3,2018,83; Regno-att. 4,2018,73). Dopo il rapporto consegnatogli dal vescovo maltese mons. Charles Scicluna, che Francesco ha inviato nel paese dal 20 febbraio al 1° marzo per raccogliere maggiori informazioni, il papa ha inviato l’11 febbraio questa lettera all’episcopato cileno, invitandolo a Roma «per dialogare sulle conclusioni della suddetta visita e sulle mie conclusioni». La lettera contiene un’ammissione di responsabilità e una richiesta di perdono: «Sono incorso in gravi errori di valutazione e percezione della situazione, in particolare per mancanza d’informazioni veritiere ed equilibrate. Fin da ora chiedo scusa a tutti quelli che ho offeso e spero di poterlo fare personalmente, nelle prossime settimane, negli incontri che avrò con rappresentanti delle persone intervistate».
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