Lettergate
Il 12 marzo è stata presentata ufficialmente la nuova collana della Libreria editrice vaticana «La teologia di papa Francesco», curata da Roberto Repole, presidente dell’Associazione teologica italiana. In quell’occasione mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, leggeva un brano di una lettera, definita «privata», inviata dal papa emerito Benedetto XVI. In giornata veniva reso noto solamente il passo nel quale egli definiva «stolto pregiudizio» ritenere papa Francesco «uomo pratico», contrapponendolo a Benedetto stesso «teorico della teologia».
Tuttavia il giallo di una fotografia della lettera, pubblicata sbiancando il resto della missiva, poneva il dubbio che oltre alla parte resa nota e a quella letta nella presentazione di Viganò vi fosse dell’altro. Sotto l’incalzare della polemica dei media, sabato 17 la Segreteria per la comunicazione rendeva noto il testo integrale, nel quale era presente una critica di Benedetto per la scelta di uno degli autori della collana – il teologo tedesco Peter Hünermann – e due giorni dopo mons. Viganò rassegnava le dimissioni, accettate dal papa il 21 «non senza qualche fatica» e nominandolo al nuovo ruolo di «assessore» nel medesimo dicastero.
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