Memoria, libertà e unità
Viaggio apostolico in Lituania, Lettonia ed Estonia (22-25 settembre 2018)
«Celebrare i cento anni dell’indipendenza significa soffermarsi un poco nel tempo, recuperare la memoria del vissuto per prendere contatto con tutto quello che vi ha forgiati come nazione e trovarvi le chiavi che vi permettano di guardare le sfide del presente e proiettarsi verso il futuro in un clima di dialogo e di unità tra tutti gli abitanti, in modo che nessuno rimanga escluso»: è la memoria, associata alla libertà e all’unità, il filo conduttore del viaggio apostolico di Francesco in Lituania, Lettonia ed Estonia (22-25.9.2018) a cento anni dall’indipendenza dei tre paesi che si affacciano sul mar Baltico. Nell’incontro con le autorità civili a Vilnius, il pontefice si è soffermato sulla violenza delle ideologie totalitarie che per decenni hanno dominato la Lituania, non riuscendo però a spezzare «la capacità d’ospitare e armonizzare le differenze». Alla preghiera ecumenica a Riga, in Lettonia, il papa ha richiamato la necessaria unità che la missione esige oggi, senza soffermarsi sulle ferite del passato ma incentrandosi «sulla preghiera del Maestro», mentre durante l’incontro ecumenico con i giovani in Estonia Francesco ha esortato a non fare «della nostra vita cristiana un museo di ricordi. La vita cristiana è vita, è futuro, è speranza! Non è un museo. Lasciamo che lo Spirito Santo ci faccia contemplare la storia nella prospettiva di Gesù risorto, così la Chiesa, così le nostre Chiese saranno in grado di andare avanti accogliendo in sé le sorprese del Signore».
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