D
Documenti
Documenti, 11/2018, 01/06/2018, pag. 357

Il peccato e le sue radici

Lettera ai vescovi cileni per la meditazione e la preghiera

Francesco

C’è stato un tempo in cui «la Chiesa in Cile ha saputo lottare quando la dignità dei suoi figli non era rispettata o veniva ignorata». Quel tempo è tuttavia finito e «questa ispirazione profetica ha perso forza». La Chiesa «si è involuta in se stessa». Sono queste le dure parole del documento di riflessione, sotto forma di Lettera ai vescovi cileni per la meditazione e la preghiera, che il papa ha presentato ai 34 vescovi del Cile, convocati a Roma dal 15 al 17 maggio per un incontro riservato su una delle maggiori crisi vissute dalla Chiesa cattolica a motivo delle violenze sessuali su minori da parte di suoi membri. La lettera, dichiarando che «la semplice rimozione di persone» è condizione necessaria ma non sufficiente, chiede una profonda «conversione». Le accuse più gravi sono da un lato l’aver dato credito al «messianismo» di L.F. Karadima – mai citato –; e dall’altro l’aver compiuto – vescovi e superiori religiosi – «gravissime negligenze» nella protezione dei minori, si dice citando il rapporto della Missione speciale istituita dal papa all’indomani del suo viaggio nel paese (15-22.1.2018; cf. Regno-doc. 3,2018,73; Regno-att. 4,2018,71) e guidata dall’arcivescovo de La Valletta mons. C. Scicluna. Al termine dell’incontro tutti i vescovi hanno consegnato (cf. riquadro qui a p. 359) i loro «incarichi nelle mani del santo padre, affinché decida liberamente».

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2023-16

Medio Oriente - Scuola: sconfitte senza un popolo

Quale Palestina nei testi scolastici per i palestinesi?

Ignazio De Francesco

Come e che cosa si trasmette della Palestina alla cosiddetta Generazione Z, ragazze e ragazzi palestinesi nati nella prima decade del 2000?

Documenti, 2023-15

Sublimitas et miseria hominis

Lettera apostolica nel quarto centenario della nascita di Blaise Pascal

Francesco

«Scienziato esperto di geometria, vale a dire della scienza dei corpi posti nello spazio, e geometra esperto di filosofia, vale a dire della scienza delle menti poste nella storia, Blaise Pascal illuminato dalla grazia della fede poteva così trascrivere la totalità della sua esperienza: “Da tutti i corpi insieme non si saprebbe far uscire un piccolo pensiero: è impossibile, appartiene a un altro ordine. Da tutti i corpi e da tutte le menti non si può trarre un moto di vera carità: è impossibile, appartiene a un altro ordine, soprannaturale”». È una miniera di reminiscenze e di suggestioni pascaliane, tutte capaci di restituire la ricca bellezza del pensiero e della testimonianza di Blaise Pascal, questa lettera apostolica firmata e pubblicata da papa Francesco il 19 giugno 2023, nel quarto centenario della nascita del matematico e filosofo francese. Ma davvero la «totalità della sua esperienza», e in qualche modo lo sviluppo del documento papale che ne fa memoria, è ben riassunta dall’espressione, tratta – come molte altre – dai Pensieri che il papa cita nel paragrafo intitolato «L’ordine del cuore e le sue ragioni di credere», posto poco oltre la metà del testo e ripresa nella parte finale: «Al termine della sua vita breve ma di una ricchezza e fecondità straordinarie, aveva messo l’amore dei fratelli al primo posto».

 

Documenti, 2023-15

Francesco a mons. Fernández: custodisci la dottrina della fede

Francesco

Il 1° luglio papa Francesco ha ringraziato il card. Luis Francisco Ladaria Ferrer sj a conclusione del mandato di prefetto del Dicastero per la dottrina della fede e di presidente della Pontificia commissione biblica e della Commissione teologica internazionale, e ha nominato come suo successore mons. Víctor Manuel Fernández, finora arcivescovo di La Plata (Argentina), che prenderà possesso degli incarichi a metà settembre 2023. In modo inusuale il papa ha accompagnato l’incarico con una lettera al nuovo prefetto (L’Osservatore romano 1.7.2023, 9; nostra traduzione dallo spagnolo).