Una curia a servizio delle Chiese
Discorso alla curia romana per la presentazione degli auguri natalizi
Dopo aver affrontato il «catalogo delle malattie curiali» nell’incontro con la curia romana per lo scambio degli auguri natalizi nel 2014 e quello delle «virtù necessarie» nel 2015, papa Francesco aveva dedicato l’appuntamento del 2016 al tema della riforma della curia romana che è in itinere, illustrandone i passi compiuti e le prospettive di sviluppo futuro. Anche l’incontro del 21 dicembre 2017 ha insistito su quest’ultimo tema, soprattutto in riferimento alla «realtà della curia ad extra, ossia il rapporto della curia con le nazioni, con le Chiese particolari, con le Chiese orientali, con il dialogo ecumenico, con l’ebraismo, con l’islam e le altre religioni, cioè con il mondo esterno». Accennando alle difficoltà che la riforma sta incontrando e assumendo a tratti toni severi, come laddove rimarca il comportamento dei «traditori di fiducia o degli approfittatori della maternità della Chiesa», Francesco ha richiamato l’istituzione al suo profilo diaconale, cioè al suo essere al servizio del papa e delle Chiese locali: «Cogliere le istanze… le grida, le gioie e le lacrime delle Chiese e del mondo in modo da trasmetterle al vescovo di Roma al fine di permettergli di svolgere più efficacemente il suo compito… Con tale recettività, che è più importante dell’aspetto precettivo, i dicasteri della curia romana entrano generosamente in quel processo d’ascolto e di sinodalità di cui ho già parlato».
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