Generare una vita di fede
Al XV Convegno nazionale di pastorale giovanile
«Un buon educatore dei giovani agisce a nome della comunità e non da solitario, è mosso dall’amore verso i ragazzi e non si fa prendere da paura e pregiudizio verso di loro, sa mettere i necessari “no” dentro al grande “sì” che è il Vangelo». Intervenendo il 21 febbraio al XV Convegno nazionale di pastorale giovanile, sul tema «La cura e l’attesa. Il buon educatore e la comunità cristiana» (Bologna, 20-23 febbraio 2017), l’arcivescovo di Modena-Nonantola mons. Erio Castellucci ha affrontato un tema che sarà al centro della riflessione della Chiesa cattolica italiana e di quella universale nella XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sui giovani, con una relazione su «Generare la fede. Generare una vita di fede. La comunità cristiana, l’educazione e gli educatori».
La riflessione di mons. Castellucci affronta la questione della pastorale giovanile inquadrandola in modo indissociabile nella vita della comunità cristiana; per fare questo procede a chiarire che cosa s’intenda per «comunità cristiana», e per ciascuno dei livelli di significato (comunità ministeriale, eucaristica, battesimale e civile) evidenzia un’interconnessione con la pastorale giovanile, che appare provocare tutta la pastorale a un modo nuovo di guardarsi, a partire dallo sguardo nuovo dei giovani.
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