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Documenti, 7/2017, 01/04/2017, pag. 203

Un abbraccio di popolo

Visita pastorale all’arcidiocesi di Milano

Francesco

«Al ritorno dalla mia visita pastorale a Milano, durante la quale ho vissuto momenti di grande comunione con codesta comunità diocesana, sperimentando l’entusiasmo della fede e il calore dell’accoglienza dei milanesi desidero esprimere a lei, ai sacerdoti e alle persone consacrate e all’intera comunità diocesana il mio cordiale apprezzamento». Così ha scritto il 31 marzo papa Francesco al card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, dopo la visita del 25 marzo alla diocesi ambrosiana. Una visita che ha fatto sosta nelle periferie (il quartiere delle «Case bianche», il carcere di San Vittore), e le ha collegate con il cuore della città (il duomo, nel quale Francesco ha tenuto un lungo dialogo con i sacerdoti e i consacrati, che qui pubblichiamo); e una visita che ha manifestato grande partecipazione e affetto soprattutto nella messa a Monza, di cui pubblichiamo l’omelia. «A proposito di Milano – ha detto inoltre il papa il 26 marzo dopo la recita dell’Angelus in piazza San Pietro – vorrei ringraziare il cardinale arcivescovo e tutto il popolo milanese per la calorosa accoglienza di ieri, veramente, veramente mi sono sentito a casa, e questo con tutti, credenti e non credenti, vi ringrazio tanto cari milanesi e vi dirò una cosa, ho constatato che è vero quello che si dice: “A Milan si riceve col coeur in man”, grazie».

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Un dibattito tra rivisitazione della Tradizione e decostruttivismo

Francesco Pieri

Con il titolo «La Bibbia per la riforma della Chiesa» si è svolto nei giorni 12 e 13 marzo scorsi il XVIII convegno annuale della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna (FTER), a cura del Dipartimento di storia della teologia. Nel corso delle 3 sessioni sono intervenuti alcuni docenti della Facoltà, affiancati da altri relatori italiani e stranieri, il cui impegno ha consentito all’evento di mantenere un buon livello nelle diverse relazioni e nella discussione con i numerosi partecipanti.

 

Attualità, 2024-8

L’umorismo della Lettera
 agli Ebrei

Battezzati, battezzate,
ministero e sacerdozio

Francesco Rossi De Gasperis SJ

Una «cosa sono i ministeri o uffici ecclesiali (come il presbiterato o l’episcopato), che la Chiesa contingentemente affida ad alcuni fedeli, mediante il sacramento dell’ordine (imponendo loro le mani), e altra cosa è il sacerdozio, che il Nuovo Testamento riconosce proprio esclusivamente di Gesù risorto, al quale l’insieme dei cristiani (uomini e donne) partecipa per il sacramento del battesimo, senza alcun bisogno di facoltà particolari». Può essere considerato questo il perno della riflessione che qui proponiamo: una rilettura, condotta in libertà, con brillantezza e qualche esplicita annotazione umoristica, della Lettera agli Ebrei, in particolare per considerare criticamente, entro un più ampio ragionamento sul ministero, l’«esclusione programmatica delle donne dal sacerdozio e dalla celebrazione di alcuni segni sacramentali ecclesiali (cresima, eucaristia, remissione dei peccati, unzione degli infermi)». L’autore annota in apertura che si tratta di «riflessioni personali su alcune riforme di dottrina e di linguaggio che mi sembrano scaturire da un’ingenua, ma attenta, lettura del Nuovo Testamento, che rimetto tuttavia interamente al giudizio e all’insegnamento autoritativo della Chiesa, mia madre»; ma è difficile non rilevare, proprio in riferimento alla donna nella Chiesa, la forza delle conclusioni: non c’è altra ordinazione sacerdotale; le donne sono già sacerdoti.

 

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Il papa: collaborazione tra curia romana e Sinodo

Francesco

Il 17 febbraio è stato pubblicato un Chirografo del santo padre Francesco sulla collaborazione tra i dicasteri della curia romana e la Segreteria generale del Sinodo, datato 16 febbraio (www.vatican.va).