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Documenti, 5/2017, 01/03/2017, pag. 148

L’accoglienza dei divorziati risposati

Sui criteri applicativi per l’ottavo capitolo dell’Amoris laetitia

Charles J. Scicluna, arcivescovo di Malta; Mario Grech, vescovo di Gozo

«Qualora come esito del processo di discernimento, compiuto con “umiltà, riservatezza, amore alla Chiesa e al suo insegnamento, nella ricerca sincera della volontà di Dio e nel desiderio di giungere a una risposta più perfetta a essa” (Amoris laetitia, n. 300), una persona separata o divorziata che vive una nuova unione arrivi – con una coscienza formata e illuminata – a riconoscere e credere di essere in pace con Dio, non le potrà essere impedito di accostarsi ai sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia». La Conferenza episcopale di Malta ha elaborato e pubblicato il 14 gennaio dei Criteri applicativi per il capitolo VIII dell’Amoris laetitia, l’esortazione apostolica con la quale nel 2016 papa Francesco ha concluso il processo sinodale del 2014-2015 sulla famiglia (intitolato «Accompagnare, discernere e integrare la fragilità», il capitolo è dedicato alle coppie che vivono situazioni irregolari). I vescovi di Malta, mons. Charles Scicluna e mons. Mario Grech, invitano i sacerdoti maltesi ad avere «lo spirito della carità pastorale, l’onestà, la discrezione, la conversione continua e l’amore per la Chiesa e il suo magistero», e le coppie a chiedere l’aiuto di un assistente spirituale, che le accompagni nel loro percorso di discernimento.

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