Il terrorismo del denaro
Discorso ai partecipanti al III Incontro mondiale dei movimenti popolari
Dopo le due precedenti occasioni nel 2014 (Regno-doc. 19,2014,601) e nel 2015 in Bolivia (Regno-doc. 26,2015,22), il 5 novembre papa Francesco ha incontrato per la terza volta i partecipanti all’Incontro mondiale dei movimenti popolari, che egli considera interlocutori fondamentali del suo pontificato. Mentre nel 2015, in Bolivia, il tema posto al centro della riflessione era stato il cambiamento – inteso come cambiamento di strutture, frutto di un processo in cui milioni di piccole azioni si concatenano in maniera creativa – al cuore del terzo incontro, a Roma, sono stati «la disuguaglianza che genera violenza» e «il rapporto tra popolo e democrazia». Il papa ha ripreso il filo del ragionamento, focalizzando l’attenzione su alcuni punti specifici: ha denunciato un «terrorismo di base, che deriva dal controllo globale del denaro sulla terra e minaccia l’intera umanità», per frenare il cambiamento e impedire che sia nuovamente rimesso al centro l’essere umano; ha ricordato come anche oggi dobbiamo aiutare il mondo a «guarire dalla sua atrofia morale»; ha toccato ancora il tema dei migranti – «una situazione obbrobriosa» –; infine ha lanciato l’allarme su due rischi che possono coinvolgere il rapporto tra movimenti e politica, ovvero «il rischio di lasciarsi incasellare e… di lasciarsi corrompere».
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