Il Catechismo condanni la pena di morte
Ai partecipanti all’incontro promosso dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione
«Si deve affermare con forza che la condanna alla pena di morte è una misura disumana che umilia, in qualsiasi modo venga perseguita, la dignità personale. È in sé stessa contraria al Vangelo… È necessario ribadire pertanto che, per quanto grave possa essere stato il reato commesso, la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona». Questo tema dovrebbe trovare nel Catechismo della Chiesa cattolica uno spazio più adeguato e coerente: è quanto ha affermato papa Francesco l’11 ottobre, intervenendo all’incontro promosso dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione nel 25° anniversario della firma da parte di Giovanni Paolo II della costituzione apostolica Fidei depositum, il testo che accompagnava l’uscita del Catechismo della Chiesa cattolica nel 1992. L’affermazione sulla necessità di un aggiornamento del Catechismo su questo punto, che era già stato rivisto nel 1997 in occasione della promulgazione dell’edizione tipica latina, è spiegata in base alla considerazione che «non si può conservare la dottrina senza farla progredire né la si può legare a una lettura rigida e immutabile, senza umiliare l’azione dello Spirito Santo».
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