D
Documenti
Documenti, 13/2017, 01/07/2017, pag. 396

La Chiesa nello Stato di Palestina

Accordo globale tra lo Stato di Palestina e la Santa Sede

Firmato il 26 giugno 2015 ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016, l’Accordo globale tra lo Stato di Palestina e la Santa Sede fa seguito all’Accordo di base che era stato firmato tra la Santa Sede e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) il 15 febbraio 2000 (Regno-doc. 5,2000,162), dopo che nel 2012 è intervenuto il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del Vaticano.

Il nuovo Accordo globale è costituito da un preambolo e da 32 articoli distribuiti in 8 capitoli, e riguarda aspetti essenziali della vita e dell’attività della Chiesa nello Stato di Palestina (Cisgiordania e Striscia di Gaza), riaffermando contestualmente il diritto alla libertà religiosa e il sostegno, «in conformità con il diritto internazionale… per la soluzione “due popoli, due stati”, in virtù della quale tutti gli stati della regione vivano in pace all’interno di confini sicuri e riconosciuti a livello internazionale». In un’intervista a L’Osservatore romano il 13 maggio 2015, mons. Antoine Camilleri, sottosegretario vaticano per i rapporti con gli stati, sottolineava: «Il fatto che in esso si riconoscano chiaramente, tra le altre cose, la personalità della Chiesa e la libertà religiosa e di coscienza può essere seguito da altri paesi, anche da quelli a maggioranza musulmana, e mostra che tale riconoscimento non è incompatibile con il fatto che la maggioranza della popolazione del paese appartenga a un’altra religione».

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.