Essere speranza per tutti
Pellegrinaggio al santuario di Nostra Signora di Fatima e canonizzazione di Francesco e Giacinta Marto
«Non potevo non venire qui per venerare la Vergine madre e affidarle i suoi figli e figlie. Sotto il suo manto non si perdono; dalle sue braccia verrà la speranza e la pace di cui hanno bisogno e che io supplico per tutti i miei fratelli nel battesimo e in umanità, in particolare per i malati e per le persone con disabilità, i detenuti e i disoccupati, i poveri e gli abbandonati… Egli infatti ci ha creati come una speranza per gli altri, una speranza reale e realizzabile secondo lo stato di vita di ciascuno… Non vogliamo essere una speranza abortita! La vita può sopravvivere solo grazie alla generosità di un’altra vita». Nel suo pellegrinaggio di due giorni a Fatima, il 12 e 13 maggio, per celebrare il 100° anniversario delle apparizioni mariane ai tre pastorelli portoghesi e proclamare santi due di essi, Francesco e Giacinta Marto, papa Francesco ha offerto una lettura sul valore attuale del messaggio di Fatima (cf. anche i vescovi portoghesi nel riquadro a p. 323). Un altro accento significativo ha riguardato l’immagine di Maria che la Chiesa venera: «Pellegrini con Maria... Quale Maria?... La “benedetta per avere creduto” sempre e in ogni circostanza alle parole divine…, o invece una “santina” alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo? La vergine Maria del Vangelo, venerata dalla Chiesa orante, o invece una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che la vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire: una Maria migliore del Cristo, visto come giudice spietato; più misericordiosa dell’Agnello immolato per noi?».
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