D
Documenti
Documenti, 7/2016, 01/04/2016, pag. 208

Ieronymos al CEC: un appello all’unità e alla saggezza

Ieronymos
Il 31 marzo 2016, due settimane prima della visita con papa Francesco e il patriarca ecumenico Bartolomeo ai profughi ospitati sull’isola di Lesbo, Ieronymos, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, ha inviato una lettera al segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, il rev. Olav Fykse Tveit, riguardo alla crisi dei rifugiati. Nel documento il primate della Chiesa ortodossa greca rivolge un accorato appello ai membri della comunità internazionale perché uniscano le forze nell’affrontare questa grave emergenza, sollecitando in particolare l’Unione Europea a ritrovare «i valori fondamentali dello spirito europeo». Di seguito pubblichiamo la lettera in una nostra traduzione dall’inglese (www.oikumene.org).

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Documenti, 2016-7

Sono venuto qui con i miei fratelli

Viaggio apostolico a Lesbo

Francesco, Ieronymos, Bartolomeo
«Sono venuto qui con i miei fratelli, il patriarca Bartolomeo e l’arcivescovo Ieronymos, semplicemente per stare con voi e per ascoltare le vostre storie. (…) Come uomini di fede, desideriamo unire le nostre voci per parlare apertamente a nome vostro». Il breve viaggio di papa Francesco nell’isola di Lesbo, su invito del patriarca ecumenico Bartolomeo I e del presidente della Repubblica ellenica Paulopoulos, segna una nuova, importante tappa del pontificato, sempre più caratterizzato da quello che in molti definiscono un «ecumenismo della carità». Insieme a Ieronymos, ortodosso arcivescovo di Atene, Francesco e Bartolomeo hanno visitato il campo per rifugiati di Moria, incontrando i profughi lì ospitati e richiamando l’attenzione sulla tragica situazione dei migranti. La Dichiarazione congiunta firmata al termine della visita fa appello alla comunità internazionale perché affronti questa enorme crisi umanitaria, denuncia le cause a essa soggiacenti e ne chiede la rimozione «mediante iniziative diplomatiche, politiche e caritative e attraverso sforzi congiunti, sia in Medio Oriente sia in Europa». Pubblichiamo di seguito gli interventi al campo profughi di Moria, la Dichiarazione congiunta e il discorso pronunciato da Francesco al presidio della Guardia costiera, di fronte alla cittadinanza e alla comunità cattolica.