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Documenti, 5/2016, 01/03/2016, pag. 129

Amoris laetitia

Esortazione apostolica postsinodale sull'amore nella famiglia

Francesco
«Papa Francesco ha posto la sua esortazione sotto la frase guida: “Si tratta di integrare tutti” (n. 297) perché si tratta di una comprensione fondamentale del Vangelo: noi tutti abbiamo bisogno di misericordia! “Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra” (Gv 8,7). Tutti noi, a prescindere dal matrimonio e dalla situazione familiare in cui ci troviamo, siamo in cammino. Anche un matrimonio in cui tutto “vada bene” è in cammino... Conosce il peccato e il fallimento, ha bisogno di riconciliazione e di nuovo inizio, e ciò fino in età avanzata (cf. n. 297)». Queste parole del card. Christoph Schönborn, nella conferenza stampa di presentazione (8.4.2016), sintetizzano il senso dell’esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia sull’amore nella famiglia, con la quale papa Francesco ha raccolto e suggellato la riflessione del cammino sinodale, che si era aperto nel 2013 con la consultazione in vista della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi (ottobre 2014) e si era concluso con la XIV Assemblea generale ordinaria (ottobre 2015). Il testo, molto esteso, è composto di 9 capitoli: un’apertura ispirata alla Scrittura (I); la situazione attuale delle famiglie (II); l’insegnamento della Chiesa (III); l’amore nel matrimonio (IV); la fecondità (V); orientamenti pastorali (VI); l’educazione dei figli (VII); le situazioni di fragilità (VIII); la spiritualità coniugale e familiare (IX).

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A. Preda (a cura di), «Caro Zaccagnini...»

Lettere scelte a un credente prestato alla politica

Francesco Pistoia

Aldo Preda raccoglie lettere a (e di) Zaccagnini e pagine di tante personalità della Chiesa, della cultura, della politica. L’insieme è un denso profilo della sua vita, della sua educazione cristiana, del suo impegno nella GIAC e nella FUCI, del suo ingresso nella Resistenza. L’amore per la famiglia, per la Chiesa e per il prossimo sostanzia il suo agire e i suoi sentimenti. Il dolore per la perdita di Grazia e Luca, figli adorati, e per l’assassinio di Moro lo accompagna sino al termine del suo pellegrinaggio terreno.

 

Documenti, 2023-5

Santificati nella verità

Mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa

S’intitola Sanctificati in veritate (Gv 17,19) la seconda lettera pastorale di mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa dal 2020. Pubblicata il 20 novembre 2022, la lettera pastorale si articola in tre sezioni, dedicate rispettivamente a tre eventi ecclesiali: il Cammino sinodale, che intraprende il suo secondo anno di vita, il 70° anniversario della lacrimazione della Madonna, che ricorre in agosto, e «La Chiesa che dovremo essere», sezione destinata ad alcune imprescindibili priorità pastorali. Il percorso sinodale sin qui compiuto nella Chiesa siracusana ha fatto emergere «una difficoltà di fondo, quella cioè di concepire realmente la Chiesa come popolo che cammina insieme, guidata dallo Spirito. Purtroppo, in molti casi, sussiste un’erronea percezione della costituzione gerarchica della Chiesa, dove il presbitero ha un ruolo totalizzante, dove manca del tutto l’idea del sacerdozio comune, del ruolo importante del laicato. Da questo punto di vista, la scelta dell’ascolto della Parola è stata un passo necessario per vivere in pienezza l’idea di popolo che cammina insieme, che sogna una Chiesa rinnovata».

 

Documenti, 2023-5

Il diritto nativo

Lettera apostolica motu proprio circa il patrimonio della sede apostolica

Francesco

Il motu proprio Il diritto nativo circa il patrimonio della sede apostolica, pubblicato il 20 febbraio, interviene nuovamente nel work in progress di riforma delle finanze vaticane per una maggior efficienza e trasparenza, avviato da papa Benedetto XVI e a cui più volte ha messo mano anche papa Francesco. In questo ultimo capitolo si ribadisce che «tutti i beni, mobili e immobili, ivi incluse le disponibilità liquide e i titoli, che siano stati o che saranno acquisiti… dalle istituzioni curiali e dagli enti collegati alla Santa Sede, sono beni pubblici ecclesiastici e come tali di proprietà, nella titolarità o altro diritto reale, della Santa Sede nel suo complesso e appartenenti quindi, indipendentemente dal potere civile, al suo patrimonio unitario, non frazionabile e sovrano». 

Questa precisazione avviene a pochi mesi da un altro motu proprio, pubblicato il 6 dicembre, sulle persone giuridiche strumentali della curia romana, che precisava che «benché tali enti abbiano una personalità giuridica formalmente separata e una certa autonomia amministrativa… sono strumentali alla realizzazione dei fini propri delle istituzioni curiali al servizio del ministero del successore di Pietro» e, pertanto, anch’essi sono «enti pubblici della Santa Sede».