Sfida Riforma
Margot Kässmann sul Giubileo della Riforma (2017)
In vista dell’anniversario della Riforma luterana – 5 secoli dopo l’affissione delle 95 tesi di Martin Lutero sul portone della cattedrale di Wittenberg – per iniziativa del Pontificio ateneo S. Anselmo e della Chiesa evangelica tedesca (EKD), cattolici e luterani si sono incontrati a Roma per riprendere i temi di allora in un convegno dal titolo «Segni di perdono – Cammini di conversione – Prassi di penitenza. Una Riforma che interpella tutti» (Roma, 4-5.5.2016; cf. Regno-att. 8,2016,208ss). A tenere la prolusione il vescovo Margot Kässmann, ambasciatrice per il Giubileo luterano della EKD, che ha presentato una rilettura dell’evento realizzato da Lutero secondo 10 categorie su cui fare il bilancio. «È opportuno festeggiare un Giubileo della Riforma? Non dobbiamo renderci conto anche degli aspetti negativi della Riforma, come ad esempio le guerre di religione che ne seguirono o anche l’antigiudaismo di Lutero? Inoltre, una Chiesa alle prese con la diminuzione del numero dei suoi membri e le discussioni sul risparmio e sulle strutture ha motivo di festeggiare?». La tesi è che sì, ci sono i motivi per festeggiare la Riforma nel 2017. E solo una retrospettiva onesta, che secondo la migliore tradizione protestante si confronti in modo critico e creativo con la propria eredità, può evidenziare le luci e le ombre per fare un bilancio di che cosa è oggi il patrimonio della Riforma.
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