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Documenti
Documenti, 38/2015, 30/12/2015, pag. 1

Le virtù necessarie

Auguri natalizi alla curia romana

Francesco
Dalle «malattie curiali» alle «virtù necessarie». Un anno dopo il «catalogo delle malattie curiali», con il quale nel 2014 papa Bergoglio volle contrassegnare il suo incontro con la curia romana per lo scambio degli auguri natalizi, il 21 dicembre di quest’anno, nella stessa occasione, il papa ha invece letto un «non esaustivo “catalogo delle virtù necessarie” per chi presta servizio in curia e per tutti coloro che vogliono rendere feconda la loro consacrazione o il loro servizio alla Chiesa», un elenco che parte da un’analisi acrostica della parola «misericordia». Nel contesto dell’Anno santo della misericordia, infatti, è parso opportuno a Francesco offrire ai capi dicastero e ai superiori «un sussidio pratico per poter vivere fruttuosamente questo tempo di grazia», invitandoli lungo quest’anno «ad approfondirlo, ad arricchirlo e a completarlo», affinché la misericordia «sia la nostra guida e il nostro faro».

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Il focus del viaggio è stato il rapporto con l’islam, soprattutto in Indonesia, dove nell’ex capitale Giacarta si è svolto il momento forse più simbolico dell’intero viaggio, con la celebrazione interreligiosa nella moschea più grande del Sud-est asiatico insieme ai rappresentanti di tutte le fedi riconosciute dallo Stato.

Durante tutti gli incontri papa Francesco ha sottolineato il valore dell’unità nella diversità (che è anche il motto nazionale dell’Indonesia) e dell’armonia delle differenze: «L’armonia nel rispetto delle diversità si raggiunge quando ogni visione particolare tiene conto delle necessità comuni e quando ogni gruppo etnico e confessione religiosa agiscono in spirito di fraternità, perseguendo il nobile fine di servire il bene di tutti. La consapevolezza di partecipare a una storia condivisa, nella quale ciascuno porta il proprio contributo e dove è fondamentale la solidarietà di ogni parte verso il tutto, aiuta a individuare le giuste soluzioni, a evitare l’esasperazione dei contrasti e a trasformare la contrapposizione in fattiva collaborazione» (Giacarta, 4 settembre).

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