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Documenti, 37/2015, 04/12/2015, pag. 31

A quanti negoziano la COP21

Cardinali, patriarchi e vescovi rappresentanti le istanze continentali delle conferenze episcopali
«Ci uniamo al santo padre nell’implorare un grande passo avanti a Parigi, per un accordo globale e generatore di un vero cambiamento sostenuto da tutti, basato su principi di solidarietà, di giustizia e di partecipazione». Sette tra cardinali, vescovi e patriarchi di tutto il mondo, in rappresentanza delle istanze continentali delle conferenze episcopali, hanno sottoscritto lo scorso 26 ottobre un appello alla XXI Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21), in programma a Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre. Nel testo, scritto in collaborazione con le reti cattoliche CIDSE e la Caritas Internationalis, e con il patrocinio del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, i presuli, «riuniti per volere del segretario di stato della Santa Sede», domandano di cercare un accordo che ponga «il bene comune innanzi agli interessi nazionali», che sia vincolante per tutti in un quadro normativo condiviso, e «che protegga la nostra casa comune e tutti i suoi abitanti». In conclusione, il testo avanza una proposta politica su dieci punti, «formulata sulla base dell’esperienza concreta delle persone (...), associando i cambiamenti climatici all’ingiustizia e all’esclusione sociale dei più poveri e dei più vulnerabili dei nostri cittadini».

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